La Tobin Tax sta per andare in pensione. Al suo posto arriverà la Raider Tax, una nuova imposta fiscale sulle transazioni finanziarie che andrà a colpire nel cuore la speculazione per un gettito stimato fino a 3 miliardi di euro all’anno a regime. Anche perché il nostro Paese resta sempre in balìa di attacchi finanziari internazionali. Questo è la proposta di legge da includere nella prossima legge di bilancio del senatore Mario Turco (M5S), docente di economia aziendale all’Università del Salento.

La Tobin Tax una tassa fallimentare

Come noto la Tobin Tax, introdotta dal governo Monti nel 2012, è stata fallimentare sotto tutti gli aspetti poiché è andata a colpire gli investimenti anziché gli speculatori e non ha fruttato quel gettito fiscale allora stimato per le casse dello Stato di 1,5-2 miliardi di euro. Gli incassi derivanti dalla Tobin Tax si sono infatti fermati a 250-300 milioni di euro in media all’anno. Inoltre, questa disgraziata imposta è andata a colpire gli investimenti in strumenti finanziari partecipativi e in particolare gli acquisti in borsa di azioni con capitalizzazione superiore ai 500 milioni disincentivando quindi il piccolo risparmiatore a investire.

Raider Tax, come funziona

La Raider Tax nascerebbe, invece, con lo scopo di colpire la speculazione e in particolare le operazioni speculative di vendita con un’imposta crescente in funzione degli importi negoziati e che sia progressiva al decrescere del tempo di negoziazione. Cioè, più è vicino il tempo della vendita più sarà alta l’aliquota della Raider Tax. In altre parole si disincentivano le operazioni speculative intraday a vantaggio di quelle multiday andando a colpire le operazioni di compra-vendita ad alta frequenza (ciò è previsto anche dalla Tobin Tax nella misura dello 0,02%) e con un valore complessivo giornaliero non inferiore al milione di euro (soglia che però potrebbe scendere anche 500 mila). Pertanto il piccolo risparmiatore resterebbe assolto dall’obbligo di imposta anche se acquistasse e vendesse titoli per 1.000 euro nell’arco di una giornata.

Raider Tax, imposta progressiva sulla speculazione

Più nel dettaglio – si legge nell’ordine del giorno della proposta di legge di Turco – la Raider Tax  prevede una aliquota per le transazioni finanziarie, aventi a oggetto il trasferimento della proprietà di azioni e di altri strumenti finanziari partecipativi, diventi diversamente e maggiormente progressiva per scaglioni in relazione alle operazioni di vendita, tenendo anche conto di considerare l’unicità del soggetto economico e non semplicemente del soggetto giuridico. La misura andrà a colpire anche il mondo delle cripto valute, al momento non regolamentate ma che si prestano a operazioni speculative oltre che a manovre di riciclaggio di denaro. Ed evasione fiscale. Secondo l’Uif presso la Banca d’Italia, infatti, le operazioni sospette in bitcoin e cripto valute in generale ha subito un’impennata del 140% nel 2018.

Nel mirino anche le criptovalute

Quindi la Raider Tax – dice Turco – “prevde di rivedere la progressività degli scaglioni dell’imposta calcolata per le operazioni su strumenti finanziari derivati e sui valori mobiliari, prevedendo una maggiore incidenza per le operazioni di vendita di valore superiore al milione di euro, che oggi, scontano una tassazione piatta». Il tutto modulando la progressività per scaglioni «in base agli importi negoziati crescenti e di temporalità decrescente di titolarità. Interveniamo sulle operazioni a scarso valore aggiunto, senza penalizzare la capacità di attrarre investimenti esteri – precisa Turco – perché l’Italia non ha bisogno di speculatori ma di investitori permanenti che mirano a creare valore economico per il Paese e benessere sociale”.