In pensione con quota 41 per evitare il ritorno della Legge Fornero.

E’ questa la proposta del leader della Lega Matteo Salvini che è già entrato in piena campagna elettorale.

Cosa c’è di fattibile dietro a questa proposta e quali sono i reali poteri di intervento del prossimo Governo?

Scopriamolo insieme.

Quota 41

Quota 41 è una prestazione economica erogata ai lavoratori che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età, c.d. lavoratori precoci, si trovano in determinate condizioni indicate dalla legge e perfezionano, entro il 31 dicembre 2026, 41 anni di contribuzione (Fonte portale INPS).

Per accedere a quota 41 è necessario trovarsi in precise condizioni, quale ad esempio: uno stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7, legge 15 luglio 1966, n. 604 e conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi.

Anche i lavoratori che svolgono mansioni particolarmente gravose possono accedere a quota 41.

Ad esempio, svolgono mansioni considerate particolarmente gravose:

  • operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
    addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • operatori ecologici ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • ecc.

Quota 41 dovrebbe restare anche nel 2023.

La proposta di Salvini. E’ iniziata la campagna elettorale

Proprio su quota 41 si è concentrata l’attenzione del leader della Lega Matteo Salvini.

La sua proposta è quella di estendere l’accesso a quota 41 nel 2023 e negli anni successivi per tutti i contribuenti.

Cosa c’è di fattibile dietro a questa proposta e quali sono i reali poteri di intervento del prossimo Governo?

Sicuramente si tratta di una proposta interessante e che attira subito l’attenzione.

Tuttavia, quanto detto da Salvini si scontra con la sostenibilità del sistema pensionistico. Nel senso che le risorse economiche destinate alla riforma delle pensioni non sono illimitate e rispetto al bilancio dello Stato, anno per anno, non si possono impegnare troppe risorse. Dunque, chiunque andrà al Governo dovrà tenere conto di questo. In questo periodo di campagna elettorale è facile fare proclami o promesse, tuttavia ciò che conto è la fattibilità dei programmi di ciascuno dei candidati politici.

Qualsiasi programma di riforma dovrà tenere conto della sostenibilità del sistema pensionistico.