Confermata la Quota 100 per il 2020. Possono tirare un sospiro di sollievo i nati nel 1958, che potranno andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi. Ma dopo? Per smettere di lavorare, i nati nel 1959 si troveranno a fare i conti con un sistema meno favorevole.

Pensioni 2020: è l’anno della conferma di Quota 100

Da un lato, quindi, una buona notizia per chi intende uscire con Quota 100 il prossimo anno. Il fronte renziano continua a tenere aperta la discussione cercando di ottenere almeno un rinvio delle finestre di uscita a 6-9 mesi.

Ma il dado appare tratto. Pochi i margini di discussione.

Il 2020 sarà anche l’anno della proroga di altre misure di pensione anticipata. In primis opzione donna ma anche Ape social e pensione anticipata per i lavoratori precoci. Nel pacchetto pensioni rientra anche la mini-rivalutazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo (2 mila euro).

Pensioni 2021: che cosa succederà dopo l’addio a Quota 100?

Gli stessi ministri Roberto Gualtieri e Nunzia Catalfo hanno anche anticipato che il prossimo anno sarà determinante per il cantiere delle pensioni. L’obiettivo da raggiungere è il superamento di quota 100 ma al tempo stesso occorre evitare, nel 2021, lo scalone di 5 anni che potrebbe penalizzare i nati nel 1959 rispetto ai nati nel 1958. A questo scopo si rivolge il pacchetto di riforma a firma Tommaso Nannicini (Pd). Per approfondirne il contenuto leggi qui.