Vediamo quanto vale la pensione. Visto che c’è un problema che per i pensionati si ripresenta continuamente. Anche senza i tagli all’assegno INPS. Dato che il valore dell’importo riconosciuto dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ai legittimi beneficiari, è in realtà legato all’andamento del carovita.

Su quanto vale la pensione, quindi, bisogna tener conto del potere d’acquisto. E da questo punto di vista le prospettive per il 2022 non sono rosee. Perché è vero che il Governo italiano ha rivalutato le pensioni.

Così come è riportato in questo articolo. Ma difficilmente gli aumenti previsti compenseranno un carovita che dai più è atteso ed è visto galoppante per tutto il 2022.

Quanto vale la pensione, un problema che si ripresenta anche senza i tagli agli assegni

Nel dettaglio, su quanto vale la pensione quest’anno, rispetto al 2021, c’è da dire che il Governo italiano ha rivalutato gli assegni INPS fissando un tasso di rivalutazione annuo lordo provvisorio all’1,7%. Ma in realtà la rivalutazione applicata per il 2022 sarà piena per molti ma non per tutti.

In particolare, su quanto vale la pensione fino a 4 volte il trattamento minimo, la rivalutazione all’1,7% annuo lordo provvisorio è piena. Scende al 90% dell’1,7% tra quattro e cinque volte il minimo. E scende ancora al 75% dell’1,7% per gli assegni INPS di importo superiore a cinque volte il trattamento minimo.

La perdita del potere d’acquisto sugli assegni INPS, un problema che parte da lontano

Su quanto vale la pensione, in base al carovita, quello della perdita del potere d’acquisto degli assegni INPS è un problema che parte da lontano. Almeno da dieci anni a questa parte. Ma ora, con gli aumenti dei prezzi di luce e gas, il valore reale delle prestazioni previdenziali rischia un altro duro colpo. Anche perché quando i prezzi dell’energia salgono i primi beni ad aumentare di prezzo sono in genere quelli alimentari.