Chi non ha contributi non ha diritto alla pensione. La legge prevede il diritto a ottenere una rendita, anche molto bassa, solo se l’assicurato ha lavorato e versato contributi obbligatori all’Inps o alle varie case di previdenza durante la carriera lavorativa. Coloro che, però, hanno sempre lavroato in nero non si ritrovano contributi o ne hanno pochi e quindi non hanno diritto alla pensione.

Generalmente, il requisito minimo di contributi da possedere per accedere alla pensione è di 20 anni.

Esistono però delle deroghe (Amato e Dini) che consentono l’accesso anche solo con 15 anni di contributi. Tuttavia la legge riserva il diritto alla pensione anche solo con 5 anni. Per utti gli altri esiste solo la via assistenziale che però è riconosciuta solo in presenza di tederminati requisiti.

La pensione senza contributi

Premesso ciò, la pensione senza contributi non esiste. Per cui chi non ha mai versato contributi all’Inps o presso altre casse pensionistiche non ha diritto alla pensione. Tuttavia, una volta arrivati alla veneranda età, lo Stato non lascia nessuno per strada, anche se non ha mai lavorato o svolto attività in nero.

Il nostro ordinamento, prevede infatti un ammortizzatore sociale che tutela giusto un minimo chi non ha i requisiti contributivi per la pensione. Si chiama assegno sociale ed è subentrato, con la riforma Dini del 1995, alla pensione sociale. Di cosa si tratta?

Non è una vera e propria pensione, ma un sussidio economico erogato dall’Inps a coloro che non hanno diritto alla pensione al raggiungimento dell’età anagrafica di 67 anni. Vale oggi 503,27 euro, è pagato per 13 mensilità e può essere percepito da cittadini italiani e stranieri residenti in Italia in condizioni economiche disagiate.

Assegno sociale, importo e requisiti

L’assegno sociale è quindi una prestazione assimilabile a quella della pensione e può essere riconosciuto anche in assenza di contributi versati all’ente pensionistico.

In altre parole, l’indennità mensile è erogata dall’Inps anche a chi non ha mai lavorato.

Ma come si ottiene l’assegno sociale? Bisogna innanzitutto fare domanda al Inps. In secondo luogo occorre aver compiuto 67 anni di età e possedere requisiti socioeconomici ben definiti dalla legge. Quindi non possedere redditi diversi nei limiti stabiliti dalla legge.

Per quanto riguarda i limiti di reddito, il richiedente non deve superare i 6.542,51 euro annui e 13.085,02 euro se coniugato. I redditi indicati sono tutti quelli assoggettabili a Irpef. Qualora venissero superati tali limiti l’Inps procederà alla riduzione dell’assegno o alla revoca.

L’assegno sociale è rivolto ai cittadini italiani, ai cittadini comunitari residenti, ai cittadini extracomunitari familiari di cittadino comunitario, ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue e ai cittadini stranieri o apolidi con status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.

Redditi da dichiarare per la pensione sociale

Per beneficiare dell’assegno sociale o della così detta pensione senza contributi bisogna dichiarare tutti i redditi imponibili Irpef del beneficiario e del coniuge. Oltre a ciò, vanno dichiarati:

  • i redditi esenti da imposta;
  • i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
  • tutti i redditi soggetti ad imposta sostitutiva: interessi postali e bancari, interessi dei CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi e altri frutti
  • le obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni, ed altri strumenti finanziari;
  • tutti i redditi dei terreni e fabbricati;
  • la pensione di guerra;
  • la rendita vitalizia erogata dall’Inail;
  • la pensione diretta erogata da stati esteri;
  • le pensioni erogate agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
  • gli assegni alimentari corrisposti secondo norme civilistiche.

Redditi esclusi dalla dichiarazione

Non devono invece essere dichiarati ai fini della riscossione dell’assegno (o pensione) sociale Inps i seguenti redditi:

  • il trattamento di fine rapporto e le anticipazioni TFR;
  • il reddito della casa di abitazione principale;
  • tutte le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
  • le pensioni di indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
  • l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918;
  • gli arretrati di lavoro dipendente prestato all’estero.

Da ricordare che qualora il beneficiario sposti temporaneamente o definitivamente la propria residenza all’estero, l’assegno sociale è sospeso automaticamente.

Più precisamente la legge prevede la sospensione se il soggiorno fuori dall’Italia supera i 29 giorni di calendario. Dopo un anno dalla sospensione, la “pensione” è revocata.