Nel calcolo della pensione futura molti sono preoccupati di non arrivare ad una cifra adeguata, soprattutto se consideriamo persone che hanno iniziato a lavorare tardi o hanno avuto carriere discontinue. Cerchiamo di analizzare l’importo minimo della pensione per capire se è tale da garantire un sostentamento dignitoso o se bisogna valutare di integrare in modi diversi.

Partiamo col capire a quanto ammonta la pensione minima 2020: sul punto infatti ancora molti lettori fanno confusione con l’importo del reddito di cittadinanza.

Pensione minima: quanto prenderò?

Nella peggiore delle ipotesi, al perfezionamento dei requisiti per smettere di lavorare, spetta la pensione minima. L’importo di quest’ultima subisce adeguamenti nel tempo in rapporto alle aspettative di vita e all’inflazione. E’ intuitivo che il potere di acquisto non si mantiene costante nel tempo. Ad oggi l’importo della pensione minima ammonta a 515,07 euro (dunque + 2,06 euro rispetto al 2019).

Segnaliamo che la circolare Inps 147/2019, riportando i criteri di rivalutazione delle pensioni per il 2020 e gli importi delle integrazioni che spettano ad alcuni contribuenti, ha escluso il conguaglio per i pensionati 2020 in relazione a quanto corrisposto l’anno precedente.

Questa cifra basta per sostenersi? Rispondere a questa domanda, al netto delle proprie spese personali, implica il considerare la convenienza di optare per la pensione integrativa.

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