Quanto prenderai di pensione? E’ una quesito che assilla diverse generazioni di lavoratori  e che, in parte, l’Inps ha cercato di risolvere con la busta arancione.

Il calcolo della pensione futura è un’esigenza che accomuna dipendenti a fine carriera e giovani: perché la paura del sostentamento in vecchiaia, vista anche la crisi, è un problema del quale preoccuparsi con largo anticipo. Gli allarmismi sull’argomento non mancano. Come leggere la busta paga per capire quanto si sta versando di contributi? La percentuale di versamenti rispetto allo stipendio varia in base al tipo di lavoro e dal contratto (subordinato, autonomo, parasubordinato) ma anche in relazione agli anni in cui si lavora e alle aliquota fissate dal governo.

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Contributi pensione: le aliquote di ogni lavoro ti dicono quanto prenderai

Vuoi sapere quanto prenderai di pensione? Da questo punto di vista le aliquote contributive per le diverse attività professionali nel 2017 sono fissate:

per gli artigiani: aliquota del 23,55% per reddito d’impresa fino a 46.123 euro e del 24,55% per reddito da 46.124 a 76.872 euro (che corrisponde al massimale imponibile per il 2017);

per i commercianti: da quest’anno è stata imposta una maggiorazione dello 0,09% perciò si applica un’aliquota del 23,64% su reddito fino a 46.123 euro e del 24,64% su reddito compreso tra 46.123 e 76.872 euro;

per i lavoratori parasubordinati: aliquote del 24% o del 32,72% a seconda che siano o no iscritti a un fondo di previdenza obbligatorio (e/o titolari di pensione);

per i freelance a partita Iva: l’aliquota è del 25,72% ma il contributo, completamente a carico del lavoratore, può essere recuperato in fattura fino al 4%;

per i lavoratori dipendenti: l’aliquota è fissata al 33%, suddivisa in un 23,81% a carico del datore di lavoro e un 9,19% a spesa del dipendente stesso (quota che sale al 10,19% se il dipendente percepisce una retribuzione mensile che supera i 3.844 euro).