“Il primo passo non ti porta dove vuoi arrivare ma ti toglie da dove non vuoi essere”. Vale anche per la (prima rata della) rottamazione 2023. Chi ha debiti superiori ai mille euro con il Fisco può chiedere di aderire alla rottamazione quater. Abbiamo spiegato diverse volte quali sono i requisiti per la domanda insistendo sul tipo di tributo e sulla data di iscrizione al ruolo. Quindi non ci torniamo in questa sede.

Massimo 18 rate ma già la prima ti dà dei vantaggi

La rottamazione prevede il pagamento del debito scontato (al netto delle sanzioni e degli interessi di mora) e a rate: massimo 18.

Tuttavia già il pagamento regolare della prima rata della rottamazione  permette al contribuente di ottenere alcuni vantaggi. Al tempo stesso il mancato pagamento di una rata della rottamazione determina alcuni effetti spiacevoli. Se vuoi che la rottamazione quater sia una possibilità concreta e non un modo per incasinarti ancora di più la vita, è meglio fare due conti da subito.

Regole sulla prima rata della rottamazione quater: importo e scadenza

Il piano di rateizzazione della Sanatoria 2023 può prevedere un massimo di 18 rate. Il calendario della rottamazione quater è stato già predisposto. Chi viene ammesso, dunque, dovrà corrispondere la prima rata entro il 31 luglio 2023. L’importo non potrà essere inferiore al 10% del debito totale. Stessa cosa vale per la seconda rata (ovviamente salvo il caso in cui la prima sia di risoluzione unica) che scade invece il 30 novembre 2023.

Meglio iniziare a risparmiare per la prima rata

Stando al calendario della Riscossione possiamo notare che le scadenze della rottamazione quater sono fitte:

  • l’istanza di adesione va presentata entro il 30 aprile 2023;
  • entro il 30 giugno 2023, l’agente della riscossione comunicherà ai debitori aderenti il totale delle somme dovute, nonché quello delle singole rate.

Se non si inizia a mettere da parte i soldi prima, prevedendo lo scenario della rottamazione quater, di fatto resta solo un mese per accumulare almeno il 10% del debito totale.

Fare un calcolo esatto è impossibile perché dipende dall’importo complessivo ovviamente ma parliamo comunque di cifre superiori a mille euro. Quindi nella migliore delle ipotesi 100 euro (e in questo caso non dovrebbero crearsi problemi di sorta) ma la cifra potrebbe anche salire di molto.

I conti da fare prima di chiedere la rottamazione quater

Ognuno conosce l’importo dei suoi debiti e può valutare la possibilità di rispettare le rate della rottamazione 2023 tenendo presente importo e scadenze che sono già stati comunicati. Senza trascurare il fatto che giugno è un mese sempre impegnativo per le scadenze fiscali quindi diventa più difficile mettere da parte risparmi per coprire i debiti.

Cosa succede se si salta una rata della rottamazione quater

In questo caso il rischio è di partire col piede sbagliato mancando la prima rata della rottamazione. Anche perché, vale la pena ribadirlo, se si saltano le rate o le si paga anche una sola rata con un ritardo superiore a 5 giorni, la definizione agevolata è inefficace (il debito viene ricalcolato per intero) e i versamenti fatti vengono considerati a titolo di acconto sulle somme residue dovute. La tolleranza è di 5 giorni al massimo per ogni rata. Quindi minima.

C’è anche da dire che è un tentativo che si può decidere di fare perché comunque l’alternativa sarebbe pagare il debito per intero. Però meglio valutare le concrete possibilità di rientro e di rispettare la prima rata della rottamazione (e le seguenti ovviamente anche se con un arco temporale così ampio fare previsioni diventa difficile). Non ha molto senso iniziare una rottamazione che si sa di non poter rispettare.