Anche per il mese di settembre, la data di ricarica della carta del reddito di cittadinanza è legata a quella di presentazione della domanda di accesso al sussidio.

Ad ogni modo, quello di settembre potrebbe essere uno degli ultimi mesi nel quale sarà pagato il sussidio. Vi spieghiamo il motivo.

Reddito di cittadinanza, quando verrà pagata la mensilità di luglio?

Come già detto in apertura, la data di ricarica della carta del reddito di cittadinanza dipende da quando è stata presentata e accolta la domanda di accesso al sussidio.

In particolare:

  • per i vecchi possessori di carta di reddito di cittadinanza, l’accredito del mese di settembre sarà effettuato, come avviene ormai di consueto, il 27 dello stesso mese e comunque non oltre il 30;
  • i nuovi fruitori del sussidio, invece, già a partire da giorno 15, potranno recarsi agli uffici di Poste Italiane per ritirare la carta di reddito di cittadinanza già accreditata della mensilità di settembre.

È possibile conoscere la data esatta di pagamento accedendo all’area riservata del servizio dedicato sul sito dell’INPS con le credenziali SPID, CIE o CNS.

Assieme al reddito di cittadinanza sarà anche pagata una quota relativa al cosiddetto assegno unico familiare. Stiamo parlando del contributo a favore delle famiglie con figli a carico.

Perché i prossimi mesi potrebbero essere gli ultimi?

Il fronte dei contrari al reddito di cittadinanza è sempre più ampio. Da destra a sinistra, sono in tanti a non apprezzare il sussidio tanto caro ai 5 stelle.

Il prossimo 25 settembre si terranno le elezioni per la scelta del nuovo parlamento e del governo. Secondo tutti i sondaggi, ad oggi, la coalizione di centro destra è la favorita alla vittoria. Un centro destra che, come seppiamo, è da sempre contrario a questo strumento.

Soltanto pochi giorni fa, la leader di Fratelli d’Italia ha dichiarato di essere fortemente contraria al reddito di cittadinanza per i giovani e di volerlo sostituire con il cosiddetto “reddito di solidarietà”.

Si tratta di un sussidio che spetterebbe solamente ai non occupati di età superiore a 60 anni, nonché alle famiglie con minori o persone con disabilità. Niente beneficio, dunque, ai giovani senza un lavoro. Il problema, secondo i detrattori del reddito di cittadinanza, è che molti giovani, in piana capacità lavorativa, rischiano di preferire il sussidio ad un’attività lavorativa.