In attesa di scoprire chi guiderà il nostro Paese in seguito alle dimissioni di Mario Draghi, giungono finalmente delle importanti novità per quanto riguarda una delle misure più attese e discusse dell’ultimo periodo. Ovvero il bonus 200 euro una tantum, introdotto al fine di aiutare le famiglie a contrastare l’aumento dei prezzi a causa dell’inflazione.

Già molti lavoratori e pensionati hanno potuto beneficiare nel corso delle ultime settimane del relativo pagamento. Ma non solo, abbiamo anche visto che il bonus 200 euro bis non raddoppia, bensì si allarga.

Se tutto questo non bastasse, è stato finalmente firmato il decreto che disciplina la concessione del bonus 200 euro per chi ha partita Iva. Ecco quando arrivano i soldi e come verrà erogato il bonus in questione.

Quando arrivano i 200 euro del bonus per chi ha partita IVA e come viene pagato

Purtroppo un numero crescente di famiglie riscontra delle serie difficoltà riuscire a far fronte a vari costi. Da qui nasce il crescente interesse verso le varie misure messe in campo dal governo, come il bonus 200 euro una tantum. Quest’ultimo, ricordiamo, è stato introdotto al fine di garantire un valido aiuto alle famiglie contro l’aumento dei prezzi.

Sempre a proposito di tale misura, ad esempio, abbiamo già avuto modo di vedere assieme se i percettori del reddito di cittadinanza possono prelevare in contanti dalla carta il bonus 200 euro una tantum. Soffermandosi su quest’ultimo, inoltre, giunge finalmente la notizia tanto attesa.

Il 10 agosto 2022, infatti, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando ha firmato il decreto che disciplina la concessione del bonus 200 euro per chi ha partita Iva. Ma quando arrivano i soldi e come verrà erogato?

Beneficiari e modalità di presentazione della domanda

A poter beneficiare del bonus 200 euro una tantum sono i titolari di partita Iva, ovvero lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS.

Discorso valido anche per coloro iscritti ad uno degli altri enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza. Questo a patto che nel corso del 2021 abbiano percepito un reddito complessivo inferiore a 35 mila euro.

In base a quanto si evince dal comunicato pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali:

“I destinatari della misura una tantum, pari a 200 euro e corrisposta a seguito di presentazione domanda devono essere già iscritti alle menzionate gestioni previdenziali alla data di entrata in vigore del Decreto Aiuti, con partita IVA e attività lavorativa avviata e devono aver eseguito almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020″.

Per quanto riguarda le modalità di presentazione della richiesta, invece, bisogna presentare apposita richiesta all’ente previdenziale di riferimento, seguendo le modalità e le tempistiche che verranno predisposte autonomamente da ogni Ente. Ogni lavoratore, pertanto, deve far riferimento alle istruzioni fornite dal proprio istituto di previdenza per poter richiedere, se aventi diritto, il bonus 200 euro una tantum e poter in seguito beneficiare della relativa erogazione.