Il premier Draghi, fresco di dimissioni (respinte da Mattarella), mercoledì, 20 luglio 2022, dovrebbe andare in Parlamento. Il tentativo è quello di verificare se ci sono i numeri per continuare. La crisi avrà delle ripercussioni anche sulla riforma pensione 2023.

Il tavolo di confronto sul tema, tra governo e sindacati, è ormai fermo da febbraio scorso. Con lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, l’attenzione dell’esecutivo si è rivolta altrove. Ora con lo spettro della caduta del governo, il rischio concreto è che la riforma finisca completamente nel dimenticatoio.

Il tramonto di Quota 100 e Quota 102

Il 31 dicembre 2022 cessa di esistere anche Quota 102. Il sistema pensionistico pensato come soluzione transitoria tra la fine di Quota 100 e la riforma pensione 2023.

Ricordiamo che, Quota 100 ha permesso (e permette) di andare in pensione a chi, entro il 31 dicembre 2021, abbia maturato:

  • 38 anni di contributi
  • e 62 anni di età.

Questa forma di pensione anticipata è finita il 31 dicembre dello scoro anno. Ecco allora che per evitare un immediato ritorno alla Fornero, il legislatore ha pensato a Quota 102, che permette la pensione a coloro che entro il 31 dicembre 2022 maturano:

  • 38 anni di contributi
  • e 64 anni di età.

Pensione 2023, con la Fornero si arriva a 67 anni

Da qui a fine anno, il governo ha il doveroso compito di trovare una soluzione. In mancanza, per la pensione 2023 è inevitabile il ritorno in scena della Fornero. Questo significa:

  • la pensione di vecchiaia a 67 anni di età e 20 anni di contributi
  • oppure una pensione di anzianità con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne), a prescindere dall’età anagrafica.

Per la pensione 2023, si spinge anche per una Ape social strutturale ed allargata. Parliamo che quel sistema, introdotto nel 2017, che oggi consente il pensionamento a 63 anni di età. La cosa però è riservata solo a coloro che si trovano in determinate situazioni. Ad esempio, perché hanno svolto lavori gravosi o perché hanno necessità di assistere il coniuge affetto da disabilità.