Sono molte le persone che al compimento dei 57 anni sono rimaste senza lavoro. Per loro la pensione che una volta era di diritto oggi potrebbe diventare un miraggio. E le donne, come spesso accade, sono le più penalizzate.

Opzione donna, in questo senso, potrebbe rappresentare una valida soluzione alternativa al pensionamento di vecchiaia (67 anni). Benché si discuta da tempo della proroga, opzione donna scade a fine 2021 e non è ancora certo se dal prossimo anno ci sarà ancora.

Opzione donna per chi ha 57 anni

Posto che la misura sia prorogata anche nel 2022 con la legge di bilancio, i requisiti per accedere al pensionamento anticipato con opzione donna sono: 58 anni di età (59 per le lavoratrici autonome) e 35 di contributi.

Una lavoratrice attualmente disoccupata, con 57 anni di età, potrebbe quindi accedere a opzione donna il prossimo anno al compimento dei 58 anni. Sempre che il requisito dei contributi versati venga rispettato e che abbia alle spalle versamenti nella gestione FPLD.

Per fare un esempio, una ex lavoratrice dipendente nata nel 1964 e attualmente disoccupata, potrebbe presentare domanda di pensione nel 2022. Saranno necessari 35 anni di contributi versati (valgono anche quelli volontari).

In pensione col Fondo casalinghe

In alternativa, per le casalinghe iscritte al fondo apposito, l’uscita anticipata è consentita al compimento dei 57 anni solo se sono stati versati almeno 5 anni di contributi. In difetto non sarà possibile ottenere il pensionamento anticipato.

Non è però questo l’unico requisito da rispettare. E’ necessario che la lavoratrice possa beneficiare di una pensione il cui ammontare non sia inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale Inps. Tale importo ammonta a 460,28 euro nel 2021. Pertanto la pensione liquidata nel Fondo casalinghe deve risultare non inferiore a 690,42 euro al mese.

Un vincolo che sembra fatto apposta per concedere l’accesso al pensionamento anticipato a pochissime donne. La contribuzione versata nel Fondo casalinghe è, a tutti  gli effetti, molto bassa e solo poche lavoratrici possono maturare i requisiti minimi necessari.

Alternative non ne esistono, se non quella di attendere il compimento dei 65 anni di età per superare il vincolo dell’importo spettante.