Al fine di emettere correttamente le fatture soggette al meccanismo dello Split Payment, bisogna consultare gli elenchi che riepilogano quali soggetti, appartenenti alla pubblica amministrazione o derivati da essa, hanno le caratteristiche necessarie a ricevere fatture ex art. 17 – ter.

È il ministero dell’Economia e delle Finanze a pubblicare gli elenchi ti tali soggetti.

Lo stesso Ministero, di recente, ha pubblicato gli elenchi per il 2021.

Split Payment, di cosa si tratta?

Il meccanismo della scissione dei pagamenti (Split Payment), introdotto dalla legge di Stabilità 2015, prevede che per gli acquisti di beni e servizi effettuati da soggetti affidabili (come le pubbliche amministrazioni) l’Iva addebitata in fattura debba essere versata direttamente all’Erario dagli acquirenti e non più dal fornitore.

Elenchi aggiornati al 2021

Sul sito del ministero dell’economia e delle finanze sono stati pubblicati gli elenchi, per il 2021, delle società, fondazioni ed enti nei cui confronti si applica il meccanismo dello split payment.

Essi riguardano:

  1. Società controllate di fatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri;
  2. Enti o società controllate dalle Amministrazioni Centrali;
  3. Enti o società controllate dalle Amministrazioni Locali;
  4. Enti o società controllate dagli Enti Nazionali di Previdenza e Assistenza;
  5. Enti, fondazioni o società partecipate per una percentuale complessiva del capitale non inferiore al 70 per cento, dalle Amministrazioni Pubbliche;
  6. Società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana.

Proroga fino al 2023

Infine, ricordiamo che l’istituto della scissione dei pagamenti è stato prorogato fino al 2023, a darne notizia è stato lo stesso Ministero dell’Economia e delle finanze, con un comunicato stampa (il 158 del 03/07/2020) con il quale si rende noto che:

“la Commissione europea ha adottato la proposta del Consiglio che estende fino al 30 giugno 2023 l’autorizzazione concessa all’Italia per l’applicazione dello split payment come misura speciale di deroga a quanto previsto dalla direttiva 2006/112/CE in materia di IVA”.

Lo split payment, dunque, continuerà ad applicarsi fino al 30 giugno 2023 alle operazioni effettuate nei confronti di pubbliche amministrazioni e altri enti e società, secondo quanto previsto dall’articolo 17-ter del decreto del Presidente della Repubblica 633/1972 sull’Istituzione e disciplina dell’imposta sul valore aggiunto.

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