Tira aria di proroga per Opzione Donna a partire dal 2023. Ovverosia, per la misura di pensionamento anticipato che permette alle lavoratrici autonome, ed alle lavoratrici dipendenti, di ritirarsi con l’assegno INPS e con un’età inferiore ai 60 anni.

In particolare, per la proroga di Opzione Donna dal 2023 si parla, nello specifico, di una novità che potrebbe rendere la misura di pensionamento anticipato decisamente più vantaggiosa. Vediamo allora qual è questa potenziale novità nel dettaglio.

Proroga di Opzione Donna nel 2023 con una novità che la rende più vantaggiosa. Ecco quale

In particolare, questa potrebbe arrivare nel caso in cui dovesse saltare, proprio a partire dal prossimo anno, la riforma strutturale della previdenza pubblica.

Che è al momento al palo. Anche a causa della guerra in Ucraina. E di tutte le conseguenze che ha innescato a livello economico. A partire dai rincari, passando per la crisi energetica.

La proroga di Opzione Donna nel 2023 potrebbe essere varata così con delle migliorie. Per esempio, andando ad eliminare o a ridurre le ampie finestre di decorrenza. Dalla maturazione dei requisiti, al pagamento della pensione, infatti, attualmente devono trascorrere 12 mesi per le lavoratrici dipendenti. E ben 18 mesi per le lavoratrici autonome. Se non eliminate, queste finestre di decorrenza andrebbero quantomeno ridotte sensibilmente.

Quanti anni di contributi servono alle lavoratrici per andare in pensione sotto i 60 anni

Per la possibile proroga di Opzione Donna nel 2023, inoltre, ricordiamo che i requisiti anagrafici e contributivi devono essere maturati un anno prima. Ovverosia, entro e non oltre il 31 dicembre del 2022. Nel ricordare anche che attualmente, per l’Opzione Donna nel 2022, servono 35 anni di contributi previdenziali obbligatori versati. Per le lavoratrici dipendenti. Ed anche per le lavoratrici autonome. Infine, da Quota 41 precoci a Opzione Donna lavoratrici, e per tutti gli altri Quota 104, ecco come andremo in pensione nel 2023.