Sulla proroga del Superbonus 110%: come, quando e perché si rende davvero necessaria? Perché è vero che, per l’accesso e per la fruizione della maxi-agevolazione di Stato c’è ancora molto tempo. Visto che ad oggi la scadenza è fissata al 30 giugno del 2022. Pur tuttavia, man mano che si avvicina questa scadenza è alto il rischio di un crollo delle domande.

Proprio per l’accesso al Superbonus 110%. In quanto, a causa delle tempistiche burocratiche, molti condomini e proprietari di case potrebbero rinunciare proprio nel momento in cui i tempi si faranno più stretti.

Anche per questo, secondo l’ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili, sarebbe necessario dare subito certezze a tutta la filiera. Ovverosia, procedendo subito con la proroga del Superbonus 110% almeno a tutto l’anno 2023.

Proroga del Superbonus 110%: come, quando e perché si rende davvero necessaria

La proroga del Superbonus 110% subito, infatti, darebbe ulteriore slancio ai lavori in edilizia. Considerando anche i recenti dati incoraggianti sui nuovi lavori. Con una crescita sostenuta che è arrivata pure per i condomini.

E con la versione semplificata della Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) che rappresenta un altro importante passo. Per i proprietari di case, per i condomini ed anche per le ditte lavori.

Secondo l’ANCE, tra l’altro, senza la proroga del Superbonus 110% presto pure il settore bancario potrebbe battere in ritirata. Nel porsi come soggetto finanziatore attraverso la formula della cessione del credito.

Perché la maxi-agevolazione di Stato in edilizia deve essere prorogata

Senza la proroga del Superbonus 110%, già dall’inizio dell’anno prossimo le ditte lavori potrebbero iniziare a tirare i remi in barca. In quanto non potrebbero garantire una data di fine interventi tale da garantire l’accesso alla maxi-agevolazione di Stato. E questo specie quando, tra lavori trainanti e lavori trainati, gli interventi da realizzare sono complessi.

Ragion per cui i tempi sono lunghi e spesso non determinabili con certezza a priori.

Considerando, tra l’altro, che spesso le ditte lavori hanno attualmente da gestire problemi di rincari e di approvvigionamento per molte materie prime in edilizia.