Il decreto agosto allo studio del governo sta prevedendo alcuni interventi mirati alla ripresa del lavoro. Tre quelli più importanti:

  • proroga della cassa integrazione;
  • bonus assunzioni;
  • incentivi per lo smartworking.

 

A confermare il piano lavoro è stato anche il il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri “sono all’esame interventi per sostenere il mercato del lavoro a ripartire con assunzioni a tempo indeterminato e alle imprese a fare uscire lavoratori dalla cassa integrazione, una deroga alle norme sui contratti a termine e la proroga delle procedure semplificate per lo smart working nel privato”.

Bonus assunzioni 100%: per quali aziende

Dalla quarantena le assunzioni sono ai minimi storici.

L’Osservatorio sul precariato dell’Inps tra aprile e maggio ha registrato un calo drastico rispetto al 2019: -83% durante il lockdown. A maggio qualcosa si è ripreso a muovere ma con lentezza: rispetto all’anno scorso sempre meno 84 mila occupati. Che cosa blocca le assunzioni? In molti casi non è il calo del fatturato, anzi la produzione sta incrementando. E’ piuttosto allora il timore di sostenere nuovi costi vista l’incertezza del futuro. Ecco perché avrebbe senso incentivare i datori di lavoro ad ampliare l’organico.

Per incentivare i datori di lavoro a potenziare l’organico, aiutando al tempo stesso chi cerca lavoro, è in arrivo uno sgravio sui contributi pari al 100% per nuovi contratti o trasformazioni dei rapporti in essere a tempo indeterminato. Per i primi mesi post assunzione (non si sa ancora quanti precisamente ma probabilmente l’agevolazione durerà un semestre), sarà l’Inps ad occuparsi di corrispondere i contributi per i neo assunti. Non sono previsti paletti anagrafici per i dipendenti: lo sgravio sarà riconosciuto anche se i lavoratori inseriti hanno più di 35 anni.

Proroga cassa integrazione, altri 18 settimane ma non per tutti

Nel pacchetto lavoro, che vale nel complesso circa 10 miliardi, rientrerebbe anche la proroga della cassa integrazione per altre 18 settimane ma con nuovi paletti che ne limitano il riconoscimento.

 

Si preannunciano “elementi di differenziazione e selezione della platea delle imprese, chiedendo a quelle che possono un contributo a questo strumento. La differenziazione sarà probabilmente basata sui dati della fatturazione elettronica, sul diverso impatto della crisi”.

 

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