“Non c’è fine all’illusione. La vita è un susseguirsi di stati d’animo, come un filo di perle, e quando noi passiamo attraverso di essi, si dimostrano essere delle lenti colorate che dipingono il mondo con le loro tinte, e ciascuno di essi ci mostra solo quello che è contenuto nel suo raggio focale“, affermava Ralph Waldo Emerson.

La vita, in effetti, è piena di alti e bassi e non sempre, purtroppo, la realtà rispecchia le nostre aspettative. Lo sanno bene coloro che dopo aver trascorso la maggior parte della propria vita a lavorare possono andare finalmente in pensione, ritrovandosi però a dover fare i conti con una triste realtà.

Ovvero quella di vedersi riconoscere ogni mese degli importi dei trattamenti pensionistici molto bassi.

Proprio quest’ultimi, con l’arrivo del 2023, sarebbero dovuti essere più alti. A gennaio, però, i pensionati non hanno riscontrato alcuna differenza. Una situazione che si ripeterà anche nel corso del mese di febbraio 2023. Ma quando verranno riconosciuti i tanto attesi aumenti? Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Trattamenti pensionistici più ricchi nel 2023

Nel corso del 2023 i pensionati potranno ottenere un assegno più ricco per effetto della rivalutazione dei trattamenti pensionistici. Lo scorso 9 novembre, infatti, il ministro Giorgetti ha firmato un decreto che dispone un adeguamento del 7,3% delle pensioni. Entrando nei dettagli, grazie alla legge di Bilancio 2023, così come si evince dal sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il governo Meloni ha approvato la

Revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023-2024, al fine di tutelare i soggetti più bisognosi. Prevista una rivalutazione del 120% del trattamento minimo e dell’85% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo”.

Prima che vi illudiate per l’importo della pensione di febbraio…

I pensionati, pertanto, attendevano di vedersi riconoscere tali aumenti già con il cedolino di gennaio 2023. Questo però non è successo per via di alcuni rallentamenti burocratici.

La Legge di bilancio 2023, infatti, ha ricevuto l’approvazione lo scorso 30 dicembre. Dato che il 1° gennaio è giorno festivo, è stato impossibile per l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale riuscire ad adeguare gli importi delle pensioni nel giro di poche ore.

A differenza delle aspettative, però, tali aumenti non verranno riconosciuti nemmeno con la pensione di febbraio 2023. Molti pensionati, infatti, dando un’occhiata al cedolino già disponibile nell’area riservata dell’Inps, non hanno riscontrato alcun aumento. Quest’ultimo molto probabilmente arriverà a partire dal mese di marzo, con tanto di arretrati inerenti i primi due mesi dell’anno in corso.