
La penalizzazione sul prestito pensionistico APE, stimata fino al 5% dell’assegno ogni anno, potrebbe nullificare la convenienza dell’uscita anticipata. Intanto però il governo sta lavorando ad un canale preferenziale per le categorie disagiate e più meritevoli di tutela: il prestito pensionistico “Ape social”.
APE social: le categorie che hanno diritto al prestito pensionistico senza penalizzazione
In questi casi la penalizzazione sull’assegno sarà molto più bassa. Beneficiari saranno in primis i disoccupati (per i quali la soglia del peso del prestito pensionistico dovrebbe essere fissata al 3% annuo). Tra le categorie tutelate, il cui elenco non è stato stilato in modo completo e chiuso, troviamo disabili e inabili (ovvero coloro che hanno subito infortuni sul lavoro). Verosimilmente l’Ape social sarà esteso anche a chi ha un familiare disabile a carico, fino al primo grado di parentela o a chi svolge lavori usuranti.
Prestito pensionistico APE: penalizzazioni massime
In molti casi la penalizzazione sarà annullata del tutto.
Secondo la prima bozza del progetto ribattezzato Ape social: il taglio non supererà l’1% l’anno per chi prende 2 mila euro e salirebbe fino al 3% per gli assegni da 3 mila euro al mese lordi.
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