Molto spesso quando finisce un amore si vanta la pretesa della restituzione di prestiti tra ex: perché quando il sentimento svanisce, soprattutto con rancore, tutto quello che è stato fatto per l’altro in alcuni casi perde senso, anche gli aiuti economici. Ma si ha diritto a vedersi le somme prestate restituite? Non di rado i giudici sono stati chiamati a decidere su questioni simili, non solo in cause di separazione e divorzio ma anche tra ex fidanzati o conviventi.

La recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 22576/2016) ha stabilito che spetta al richiedente dimostrare l’esistenza di un mutuo come titolo valido per la restituzione della somma prestata.

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Prestiti tra ex: solo il mutuo dà diritto alla restituzione

Nel caso di specie una donna, dopo la fine di una relazione durata quattro anni, aveva chiesto dinanzi al giudice la somma prestata al suo ex per il pagamento di debiti personali (ammontante a circa 22 mila euro). La ricorrente aveva cercato di far valere la mancanza di animus donandi per dimostrare che non si trattasse appunto di donazione ma di un mero prestito di denaro. Senza un contratto di mutuo però non è possibile dimostrare l’obbligo di restituzione pattuito.

Non basta dunque dimostrare di aver effettivamente prestato la somma incriminata all’ex ma bisogna dare prova documentale dell’accordo alla restituzione. In caso contrario, vista la particolare natura dei rapporti sentimentali poi interrotti, è lecito pensare che sussistesse volontà di donare.