Uno spettro sulle pensioni? Cos’è e quando scatta il prelievo forzoso sull’assegno previdenziale? In quali casi non è legittimo? Scopriamo in questa guida di Investire Oggi quando scatta il prelievo forzoso pensioni.

Prelievo forzoso pensioni: cos’è?

In determinate circostanze scatta il c.d. prelievo forzoso pensioni: si tratta di un recupero forzato di somme che potrebbero essere state percepite indebitamente.

Solo in determinati casi può scattare l’eventuale prelievo forzoso sull’assegno previdenziale: può accadere, infatti, che l’INPS nel calcolare l’importo della pensione commetta degli errori, che scoprirà successivamente.

In questo caso l’INPS procede al recupero della somma accreditata erroneamente tramite prelievo forzoso. La conseguenza di questa procedura è il rischio di subire penalità pesanti.

È accaduto a diversi pensionati che hanno subito trattenute sull’assegno previdenziale per colpe a loro non imputabili.

Prelievo forzoso pensioni: in quali casi?

Il prelievo forzoso sulle pensioni è legittimo in certi casi: un primo caso riguarda le trattenute per il conguaglio. L’INPS, in qualità di sostituto d’imposta, trattiene dall’assegno previdenziale le somme dovute a titolo Irpef per quella platea di pensionati che hanno versato meno tasse di quanto dovuto.

Altra casistica relativa al prelievo forzoso sulle pensioni è quello riguardante il contributo di solidarietà, che viene trattenuto a coloro che percepiscono assegni di importo superiore ai 100.000 euro lordi all’anno. Il contributo di solidarietà viene applicato agli assegni previdenziali erogati dalla gestione separata, dal fondo pensioni per lavoratori dipendenti, dalle forme sostitutive, dalla gestione speciale di artigiani e commercianti.

Altro caso di prelievo forzoso legittimo è quello del pignoramento della pensione nel caso in cui sia stato autorizzato dal giudice. Il creditore può pignorare l’importo dell’assegno previdenziale prima che venga accreditato al beneficiario. L’atto di pignoramento viene inviato all’INPS. Il pignoramento è pari a 1/5 della pensione.

Prelievo forzoso pensione: quando è illegittimo?

L’INPS può procedere al prelievo forzoso della pensione solamente quando

“l’indebita percezione è dovuta al dolo dell’interessato”.

La stessa Corte di Cassazione con un verdetto del 2017 ha spiegato che l’INPS può procedere alla rettifica dell’importo dell’assegno previdenziale in caso di errore accertato.

Pensione sbagliata: quando l’INPS non può chiedere la restituzione?

“Chi prende per errore un importo maggiore di pensione deve poi restituirlo all’INPS?”,

ecco un dubbio pervenuto alla Redazione di Investire Oggi.

L’INPS può commettere degli errori nell’accredito della pensione e, in certi casi, gli importi erogati in più sono di importo esiguo o possono sfiorare mila euro.

La richiesta di restituzione da parte dell’INPS è legittima solo quando si dimostra che è il comportamento fraudolento del pensionato ad aver cagionato l’errore.

Inoltre, è richiesta la restituzione dell’assegno previdenziale da parte dell’INPS nel caso in cui si rileva la malafede del pensionato.