Oltre allo stipendio in busta paga la mia retribuzione include buoni pasto mensili anche se, essendo assunta part time, non ho diritto alla pausa pranzo. Ora che sto per andare in ferie in campagna mi chiedevo se, in alternativa alla spesa, potrò usare i buoni pasto per pranzare in agriturismo con la mia famiglia”.

Rispondere a questo quesito che ci è giunto in redazione ci aiuta a fare chiarezza sui limiti delle nuove regole per i buoni pasto.

Finora le regole sull’uso e l’accettazione dei buoni pasto sono state piuttosto discrezionali.

Con il decreto del ministero dello sviluppo economico del 7 giugno numero 122 viene invece fornito un quadro omogeneo. Una delle più rilevanti novità è proprio che i buoni potranno essere scalati dal conto del pranzo in agriturismo e saranno accettati anche nei mercatini gastronomici e simili. Attenzione, però, perché il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 agosto e, quindi, sarà ufficialmente in vigore a partire dal 9 settembre 2017.

E’ bene, inoltre, ribadire che i buoni pasto, anche alla luce delle nuove regole, possono essere utilizzati e spesi solo dall’intestatario e da chi con quest’ultimo abbia instaurato un rapporto di lavoro anche se non subordinato. I buoni pasto non sono quindi cedibili o cumulabili oltre il limite di otto voucher.

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