Cos’è il permesso retribuito (ROL)? ROL è l’acronimo di riduzione dell’orario di lavoro. Questa misura permette al lavoratore di astenersi dallo svolgimento delle sue mansioni senza alcuna modifica della sua retribuzione. Si tratta di 3 giorni di permessi retribuiti per motivi personali e familiari, una misura solitamente disciplinata dai contratti collettivi di categoria.

Il lavoratore, previa richiesta al datore di lavoro, può fruire di questi permessi per assentarsi dal lavoro per esigenze personali.

Un lettore ci chiede:

Sono assunto a tempo indeterminato con contratto full time, avevo un quesito, se richiedo un ROL all’azienda essa può negare la concessione? Grazie“.

Il permesso retribuito ROL è un diritto o il datore di lavoro può negarlo?

Il datore di lavoro può negare il permesso retribuito ROL al dipendente?

I permessi retribuiti ROL possono essere negati dal datore di lavoro?

La sentenza n. 688/2018 ottenuta dalla FLC CGIL ha chiarito alcuni punti di questa misura, tra cui l’eventuale diniego del datore di lavoro. Se rifiuta di concedere il permesso ROL al lavoratore cosa succede?

La risposta della sentenza è secca. I permessi retribuiti non possono essere negati nè trasformarsi in strumenti di controllo, potere o intimidazione nelle mani del datore di lavoro.

In caso di eventuali problemi organizzativi, il datore di lavoro non può scaricarli sul dipendente negando un diritto riconosciuto dal CCNL.

I permessi ROL sono disciplinati dai CCNL, non rappresentano un vero e proprio diritto dei lavoratori. Il Ministero del Lavoro ha stabilito che la violazione della disciplina dei ROL non è soggetta a sanzione amministrativa in quanto diritto di fonte contrattuale.

Sta ai sindacati far valere questo diritto proprio perché è di fonte contrattuale.

Il datore di lavoro può negare la fruizione dei permessi in caso di problemi organizzativi (prevalenti all’interesse personale del lavoratore)? Secondo i sindacati a quanto pare no.

E se il datore di lavoro impone permessi ROL senza richiesta del lavoratore?

Dopo aver risposto al lettore, analizziamo il caso inverso.

Spesso, le aziende dispongono dei permessi retribuiti ROL in modo unilaterale: chiedono al lavoratore di non presentarsi al lavoro per poi attribuire in busta paga l’assenza dal lavoro come permesso retribuito ROL.

L’azienda non può decidere in modo unilaterale di assegnarli ed imporli al dipendente senza la sua preventiva richiesta e talvolta contro la sua volontà.

Il fatto che non sia sanzionabile non vuol dire che il comportamento del datore di lavoro debba essere scorretto. Si pone in contrasto con la preventiva richiesta del lavoratore (verbale o scritta).

Il datore di lavoro è tenuto a correggere il proprio comportamento ai sensi dell’ex art. 14 D.lgs. n. 124/2004 con cui il personale ispettivo dichiara la violazione delle obbligazioni e diritti derivanti dal rapporto di lavoro fissando un termine entro cui il datore di lavoro dovrà restituire le ore di ROL decurtate indebitamente.  Sarà l’inosservanza dell’ex art. 14 D.lgs. n. 124/2004, non la violazione della disciplina contrattuale, a determinare il pagamento da parte del datore di lavoro inadempiente di una sanzione amministrativa.