Ad ogni lavoratore dipendente, anche a tempo determinato, spettano per legge 3 giorni di permesso l’anno per lutto familiare. Si tratta di permessi retribuiti che non devono comprendere festivi, ferie e giorni di riposo.

Permesso per lutto: come e quando se ne fruisce

Per poter fruire del permesso per lutto il lavoratore deve informare il datore di lavoro sull’evento luttuoso che lo ha colpito e comunicare in quali giorni utilizzerà il permesso poiché i giorni possono anche non essere consecutivi.

La richiesta presentata dal lavoratore deve essere accompagnata dalla documentazione che dimostri la morte del familiare e deve essere comunicata al datore di lavoro entro 7 giorni dal decesso.

Il permeso per lutto può essere presentato per il decesso di genitori, figli, fratelli, sorelle, nipoti (figli dei figli) e nonni. Per il decesso di altri familiari, invece, non può essere concesso anche se ci sono alcuni contratti collettivi nazionali che prevedono il permesso per lutto anche in caso di morte degli affini (suocerai, cognati e nuore).

Se l’evento luttuoso dovesse verificarsi, poi, in concomitanza con le ferie, durante i permessi per lutto le ferie restano sospese e quei giorni non dovranno essere computati nel conteggio complessivo delle ferie, così come accade per gli eventi di malattia in concomitanza con le ferie.

Se in base al Ccnl il permesso retribuito per lutto non dovesse spettare, c’è comunque il diritto, per il lavoratore, di poter fruire di un permesso non retribuito. I giorni di permesso non retribuito, però, dovranno poi essere recuperati  in base alle modalità previste dal contratto di lavoro.

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