L’azienda non può impedire al dipendente di fruire di permessi per visite mediche, ma non sempre ha l’obbligo di retribuire questi permessi. Vediamo, quindi, in quali casi al dipendente spettano permessi retribuiti e quando, invece, gli spettano permessi non retribuiti in caso di visite mediche ed esami.

Permessi per visite mediche ed esami

Nell’arco dell’anno può capitare a chiunque di doversi assentare dal lavoro per sottoporsi ad una visita medica di controllo o a specifici esami per salvaguardare la propria salute.

La legge riconosce a tutti i lavoratori la possibilità di astenersi dall’attività lavorativa per sottoporsi a visite mediche o per effettuare cure terapeutiche. Solo in determinate situazioni, però, questi permessi devono essere retribuiti dall’azienda.

La regola generale, infatti, vuole che i permessi per le visite mediche non siano retribuiti dall’azienda, pur permanendo per il lavoratore il diritto di assentarsi dal lavoro per sottoporvisi poiché l’azienda non può impedire il giorno di assenza.

Permesso visita medica: quando va retribuito?

Come abbiamo specificato non tutti i permessi per visita medica devono essere retribuiti dall’azienda ma solo quelli che rientrano in specifici casi previsti nei contratti collettivi o dall’azienda stessa. I permessi retribuiti sono concessi  in caso, ad esempio, di day hospital, di trattamento ambulatoriale, per lo svolgimento di cure ricorrenti e in caso di maternità. La legge, infatti, prevede permessi retribuiti per effettuare esami prenatali, accertamenti clinici e visite mediche per le donne in gravidanza a patto che siano certificati dal medico o dalla struttura ospedaliera.

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