Permessi legge 104, il quesito di un nostro lettore:

Buonasera, mia moglie dipendente del Comune, usufruisce Legge 104 per assistere la mamma invalida al 100% (tre giorni al mese), che vive in un Comune che dista da noi circa 30 km. 

Viste le condizioni di salute,  che in questo periodo stanno peggiorano, giorni fà abbiamo deciso di trasferirla per il periodo invernale presso la nostra abitazione, mia moglie per poterla assistere e programmare visite ed accertamenti sanitari ha richiesto  alla propria amministrazione l’astensione ai sensi della legge 104 per sei mesi, la stessa ha rigettato la richiesta motivandola che per poter usufruire della richiesta mia suocera deve spostare la residenza presso la mia abitazione.

Abbiamo chiesto a piu’ uffici delle informazioni, ma non hanno dato risposte esaustive.

Ci rivolgiamo a lei con i sottonotati quesiti:

– è sufficiente dichiarare il domicilio, l’assistenza sanitaria con il medico di base in deroga per il periodo di cui sopra….???

– trasferire per sei mesi la residenza di mia suocera presso la nostra abitazione, con aggravio nel pagamento IMU che risulterebbe seconda casa.

Nel ringraziala per la cortesia Le porgo distinti Saluti.

In questo articolo analizzeremo quando i permessi legge 104 sono concessi e come, per una distanza superiore ai 150 km di distanza dal familiare d’assistere e se è possibile la dichiarazione del domicilio.

Permessi legge 104, le novità

Prevista la possibilità di fruire i permessi legge 104 anche per i lavoratori che distano più di 150 km dal domicilio del familiare con handicap grave con legge 104 art. 3 comma 3. Il dipendente in questi casi deve dimostrare con documentazione idonea l’effettivo viaggio effettuato per recarsi presso il domicilio del familiare d’assistere.

Legge 104 e trasferimento lavoro, si può chiedere la sede più vicina?

Permessi legge 104  e luogo di residenza del dipendente e della persona in situazione di handicap grave

La normativa stabilisce le condizioni per poter richiedere i permessi legge 104 per assistere il familiare con handicap grave, precisa che il disabile deve possedere la certificazione legge 104 con art.

3 comma 3, non deve essere ricoverato a tempo pieno in struttura, la normativa non fa differenza tra pubbliche e private, specifica che non devono assicurare assistenza sanitaria continua, non vi è l’obbligo di residenza con il disabile.

Dopo molti dubbi, l’Inps chiarisce con la circolare n. 13/2010 che si intende per ricovero a tempo pieno del disabile, quando indipendentemente della struttura privata o pubblica, queste assicurano assistenza sanitaria continuata. Questo aspetto crea altre incertezze, in quanto se ne deduce che se il familiare è ricoverato in una struttura dove l’assistenza sanitaria non sia continua o addirittura non prevista, sia possibile fruire dei permessi legge 104.

Conclusioni

Le ho evidenziato gli aspetti normativi se si assiste un disabile in lontananza, in riferimento alla dimora temporanea, bisogna fare opportuna richiesta presso il Comune. In questo modo evita l’imposizione IMU per la seconda casa. Il problema può nascere solo dall’amministrazione che potrebbe non accettarla, ma se lei fa richiesta presso l’ufficio anagrafe della popolazione residente, evidenziando i problemi di salute che richiedono l’esigenza di tale dimora, difficilmente l’amministrazione può rifiutarsi.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]