Permessi legge 104, il quesito di un nostro lettore:

Buongiorno, le espongo il mio caso. Per l’assistenza a mia madre, paziente oncologica, mi hanno gia certificato i permessi per la legge 104. Ora, io sono lavoratore autonomo, sicchè non posso fruirne. Ho costituito da poco una convivenza di fatto presso il mio comune di residenza con il mio compagno. Mia madre fa parte del nostro nucleo famigliare ed è di stato civile separata da mio padre. Il mio compagno è lavoratore dipendente. Può fruire lui dei permessi per assistere mia madre, cosa che per altro già fa nella realtà? Grazie

Risposta

Con Circolare 38/2017 l’Inps ha fatto chiarezza confermando questa possibilità.

Un chiarimento necessario soprattutto in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale 213 del 23 settembre dello scorso anno che si è espressa in merito alla legge sulle unioni civili. E proprio alla luce delle novità normative la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 33 nel punto in cui non include irragionevolmente il convivente tra i soggetti legittimati ad usufruire del permesso retribuito per assistere il parente con disabilità grave.

Per usufruire dei permessi 104 per assistere il convivente disabile occorre provare la coabitazione e la dimora abituale nello stesso Comune. L’Inps ha precisato che la convivenza di fatto prescinde dal genere. Agevolazione che invece non può essere estesa è quella del congedo straordinario, fatta eccezione di unioni civili ma unicamente nel caso in cui la parte di un unione civile presti assistenza all’altra parte dell’unione e non anche quando l’assistenza sia a favore di un parente dell’unito, non essendo riconoscibile in questo caso rapporto di affinità.

Con questo chiarimento il convivente non può fruire dei permessi legge 104 per i parenti del convivente.

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