Da oggi il padre potrà utilizzare i premessi giornalieri (paternità) per stare col proprio figli anche durante il periodo di maternità della madre. A chiarirlo è la circolare Inps. numero 140 del 18 novembre 2019, che recepisce una recente sentenza della Corte di Cassazione in materia.

Tecnicamente si parla di congedo facoltativo di paternità che viene concesso ai papà alla nascita del figlio o della figlia. Non si tratta né del, né del congedo di maternità obbligatorio. La circolare Inps fornisce quindi istruzioni sul diritto di fruizione di detti permessi da parte del padre dipendente e riforma le precedenti disposizioni che li negavano.

Permessi paternità compatibili con la maternità

L’Inps recepisce quindi la sentenza della Cassazione  n. 22177 del 2018 che ha sancito il principio della non alternatività dell’utilizzo da parte del padre lavoratore dipendente dei riposi giornalieri con la fruizione dell’indennità di maternità della madre lavoratrice autonoma. L’utilizzo può quindi essere contemporaneo. Pertanto, se la madre è lavoratrice autonoma e il padre lavoratore dipendente, quest’ultimo può restare a casa dal lavoro per accudire e assistere il figlio insieme alla madre durante il periodo di maternità obbligatoria. Restano, invece, incompatibili i permessi di paternità durante il periodo in cui la madre lavoratrice è in congedo parentale.

Permessi di paternità, cosa sono e come si usufruiscono

I permessi di paternità non sono altro che delle assenze a cui il neo papà e la neo mamma hanno diritto e per i quali spetta un’indennità erogata dall’Inps. Tecnicamente sono chiamati “riposi giornalieri per madre o padre per l’allattamento” e fruirne occorre inoltrare specifica domanda all’Inps tramite il datore di lavoro. Tele indennità spetta sia alle madri sia ai padri lavoratori dipendenti per l’allattamento del bambino, anche se adottato o affidato. Ma quanti sono i giorni di permesso paternità e maternità? Si tratta nello specifico di: 2 ore al giorno di riposo per allattamento se l’orario di lavoro è di almeno 6 ore, e di 1 ore al giorno di riposo per allattamento se l’orario di lavoro è inferiore a 6 ore che vengono concessi fino al primo anno di vita del bambino o al primo anno del suo ingresso in famiglia se adottato.

Tali riposi per allattamento raddoppiano in caso di parto gemellare o plurimo e di adozione o affidamento di almeno due bambini.

Cosa dice la circolare Inps 140 del 2019

Posto che i permessi del padre debbano essere riconosciuti a prescindere dalla maternità della madre, l’inps, con la circolare n. 140 del 18/11/2019 fornisce importanti indicazioni sulle modalità con cui il padre può usufruire dei riposi giornalieri se lavora come dipendente. I permessi giornalieri del padre, infatti, non devono considerarsi alternativi a quelli goduti dalla madre, in quanto entrambi i genitori potendo “lavorare subito dopo l’evento della maternità – risulta maggiormente funzionale affidare agli stessi genitori la facoltà di organizzarsi nel godimento dei medesimi benefici previsti dalla legge per una gestione familiare e lavorativa meglio rispondente alle esigenze di tutela del complessivo assetto di interessi perseguito dalla normativa; consentendo perciò ad essi di decidere le modalità di fruizione dei permessi giornalieri di cui si tratta, salvo i soli limiti temporali previsti dalla normativa.