La Legge 104/92 riconosce due tipi di permessi diversi: quelli per il lavoratore disabile e quelli per il familiare che lo assiste. Ma in alcuni casi le due fattispecie possono coesistere. Che cosa prevede la legge 104 in queste fattispecie: i permessi per assistenza del familiare con disabilità grave possono essere riconosciuti anche se quest’ultimo lavora?

Ci hanno scritto molti utenti per avere una consulenza sui casi particolari di permessi 104. In particolare oggi rispondiamo ai dubbi di Patrizia da Roma che ci chiede: “Da anni usufruisco dei permessi 104 per l’assistenza di mio figlio, affetto da disabilità grave riconosciuta; ora che lui ha trovato lavoro mantengo il diritto ai permessi 104 o sono incompatibili con i suoi essendo lavoratore disabile?”.

A ben vedere la Legge 104, nel riconoscere i permessi 104 a chi si prende cura di un familiare con disabilità grave, non specifica che quest’ultimo non debba lavorare. L’interpretazione corretta quindi sembra essere quella che riconosce la compatibilità dei due diritti. Ma c’è una precisazione da fare (che potrebbe sembrare banale ma che vale comunque la pena, a titolo di completezza di informazione, approfondire).

Chi si prende cura di familiare disabile a carico godendo dei permessi 104 non potrà usufruirne durante l’orario lavorativo del soggetto assistito. La ratio è del resto intuitiva: il lavoratore che assiste il familiare disabile deve essere in grado di dimostrare che l’esigenza del permesso è giustificata dalle esigenze dell’assistito e questo è impossibile se quest’ultimo è a lavoro durante quelle ore. Sulle esigenze dell’assistito e i relativi controlli degli abusi permessi 104 peraltro la giurisprudenza ha dimostrato una certa apertura e flessibilità nel senso che non deve trattarsi necessariamente ed esclusivamente di bisogni prettamente medici ma anche psichici.
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