Soltanto pochi giorni fa si sono tenute le elezioni nazionali che hanno visto come vincitore la coalizione di centro destra, con Fratelli d’Italia primo partito. È ormai chiaro che presto Giorgia Meloni sarà chiamata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a formare un novo esecutivo. La stessa Meloni in campagna elettorale è sempre stata chiara sul futuro del reddito di cittadinanza. La misura tanto cara ai grillini non è mai stata digerita dalla leader di Fratelli d’Italia che ha sempre detto di volerlo abolire.

Ci si chiede dunque: il Reddito di cittadinanza sarà presto un lontano ricordo? Non proprio. A tal riguardo bisogna considerare due questioni rilevanti:

  • il recente monito della commissione europea;
  • non è possibile lasciare i cittadini senza adeguati strumenti di welfare.

Per questi motivi, il reddito di cittadinanza non verrà del tutto abolito. Sicuramente, subirà delle modifiche sostanziali e forse gli sarà cambiato anche il nome ma, nella sostanza, tale strumento non scomparirà del tutto.

L’Europa lancia il suo avvertimento: il sussidio è necessario

La Commissione Europea ha da poco lanciato un monito a tutti gli stati membri (Italia compresa) relativo al reddito di cittadinanza o strumenti simili.

Per la Commissione Europea, si tratta di uno strumento che ha “un ruolo chiave durante le recessioni economiche” e che quindi non va abolito.

“Un reddito minimo – si legge nel documento – è estremamente rilevante nell’attuale contesto di aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione. Sarà importante che gli Stati membri modernizzino i propri ammortizzatori sociali con un approccio di inclusione attiva per aiutare i più bisognosi”.

Bruxelles ha raccomanda anche di migliorare le misure che facilitano l’ingresso nel mondo del lavoro, anche comminando la fruizione del sussidio con lavori di breve durata.

La Meloni dovrà riformare reddito di cittadinanza, ma niente abolizione

Nei piani della Meloni, ma in realtà di tutto il centro destra, c’è il superamento del reddito di cittadinanza, almeno così per come lo conosciamo adesso.

Questo significa che sarà sempre previsto un qualche strumento di welfare.

La Meloni, in particolare, si è sempre detta contraria ai bonus e al reddito di cittadinanza per i giovani. Per questo motivo, vorrebbe sostituire il reddito di cittadinanza con il reddito di solidarietà. Si tratta, sostanzialmente, di un sussidio a favore solamente dei non occupati di età superiore a 60 anni, nonché alle famiglie con minori o persone con disabilità. Niente beneficio, dunque, ai giovani senza un lavoro e, ovviamente, a tutti i furbetti che non ne avrebbero il diritto. In questo modo, secondo alcune sue recenti dichiarazioni, il sussidio sarebbe tagliato a circa la metà degli attuali percettori.