Vediamo perché di fatto le cessioni del credito multiple sono ancora impossibili. Il che significa che, per i bonus edilizi, le ultime modifiche che sono state approvate dal Governo italiano guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, al fine di contrastare le truffe, si stanno trasformando in tutto e per tutto in un boomerang.

E questo, sul perché (di fatto) le cessioni del credito multiple sono ancora impossibili, in quanto la verifica del controllo antifrode non è fatta solo con la prima cessione, ma anche per le successive.

Vediamo infatti come e perché nel dettaglio.

Perché (di fatto) le cessioni del credito multiple sono ancora impossibili

In particolare, sul perché (di fatto) le cessioni del credito multiple sono ancora impossibili, gli indicatori antifrode sono ben sei. E sono quelli fissati dall’Agenzia delle Entrate in accordo con quanto riportato da ItaliaOggi.

Dopo la prima cessione del credito, anche per le successive i sei indicatori antifrode sono soggetti di nuovo alla stessa verifica. Ecco perché (di fatto) le cessioni del credito multiple sono ancora impossibili. Ed anche perché ci sono molte piccole e medie imprese, del settore edile e delle costruzioni, che vogliono fare causa al Governo italiano. In quanto rischiano il fallimento a causa del blocco dei lavori incentivati.

Perché il superamento dei testi antifrode è fondamentale per i bonus edilizi

Ecco spiegato il perché (di fatto) le cessioni del credito multiple sono ancora impossibili. Con ItaliaOggi.it, che, inoltre, ricorda come il superamento degli indicatori antifrode sia la chiave. Quella per andare a liberare gli acquirenti dal rischio della responsabilità solidale. Proprio su bonus edilizi. A partire dal superbonus 110%.

Di riflesso, per certificare la bontà del credito senza dover effettuare ogni volta tutte le verifiche in caso di cessione dopo la prima, il Governo italiano presto potrebbe apportare, per l’ennesima volta, delle modifiche.