Per chi è prossimo al ritiro dal lavoro, ecco perché conviene andare in pensione entro settembre 2021. In quanto poi, dal 2022, per i lavoratori trovare una via d’uscita non sarà facile. Ritirarsi dal lavoro, infatti, potrebbe essere alquanto complicato.

O comunque più difficile per quel che riguarda la maturazione dei requisiti di accesso alla pensione anticipata. Al riguardo, sul perché conviene andare in pensione prima, infatti, ricordiamo che al momento, e fino alla fine dell’anno in corso, chi può potrà andare in pensione con i vantaggi offerti dalla quota 100.

Una misura che però non sarà rinnovata. E che sarà sostituita da nuovi meccanismi di pensionamento anticipato.

Ecco perché conviene andare in pensione entro il mese di settembre del 2021

Sul perché conviene andare in pensione entro settembre 2021 è chiaro. In quanto ad oggi, per rendere l’idea, a tornare sarà il temuto scalone della riforma Fornero. Senza interventi legislativi da qui a fine anno, infatti, l’età pensionabile balzerà. Da 62 a 67 anni.

Un vero e proprio incubo con il Governo italiano chiamato, di conseguenza, ad addolcire questo scalone nell’ambito di una trattativa con le parti sociali che è piena di insidie. Sul perché conviene andare in pensione prima, le richieste dei sindacati, infatti, spaziano dalla quota 41. All’estensione della platea dei pensionati percettori della quattordicesima mensilità.

Da quota 100 nel 2021 a quota 41 nel 2022, quanto costerebbe questo passaggio?

Mentre l’Esecutivo punta a superare la quota 100 tenendo sempre l’occhio fisso sul portafoglio Perché c’è da garantire la sostenibilità di lungo termine della spesa previdenziale. Basti pensare, per esempio, sul perché conviene andare in pensione prima, ai maggiori costi a carico dello Stato italiano in caso di introduzione di quota 41. Così come riportato in questo articolo.

Nell’ambito della riforma pensioni del Governo italiano, che prevede tra l’altro il superamento di quota 100, ci sono comunque due misure che non sembrano essere a rischio.

Una è rappresentata da Opzione Donna. L’altra dall’Ape Sociale. Con quest’ultima che è un’importante misura di pensionamento anticipato. In quanto è a carico dello Stato e, quindi, a costo zero per il cittadino.