Il governo sostiene a spada tratta la riforma pensionistica quota 100. E non potrebbe fare altrimenti, pena un crollo verticale dei consensi alla vigilia di importanti appuntamenti elettorali. Ma la pressione dei partiti in Parlamento si fa sempre più serrata per modificare la legge sul pensionamento anticipato voluto fortemente dalla Lega di Salvini.

Così, al momento, sono esclusi interventi al sistema previdenziale attualmente in vigore. Se ne riparlerà nel 2020, dopo l’approvazione della legge di bilancio. “Lo escludo del tutto“: così la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha risposto a una domanda su possibili modifiche a quota 100 per compensare gli interventi di rimodulazione delle norme su plastic tax e auto aziendali.

Non si possono cambiare le regole in corsa“, ha aggiunto.

1,5 miliardi di risparmi da quota 100

E non è nemmeno un problema di spesa poiché quota 100 ha prodotto nel 2019 diversi risparmi, più che sul reddito di cittadinanza. Segno evidente che non tutti hanno deciso di smettere di lavorare anticipatamente. “I risparmi su quota 100 nel 2019 sono stati già introdotti nel cosiddetto decreto Salvaconti di luglio e sono stati quantificati in 1,1 miliardi di euro. Dopodiché oggi noi abbiamo una contezza maggiore anche nel 2019. E oggi sappiamo che sul 2019 i risparmi sono non 1,1 miliardi, ma sono 1,5 miliardi“. Lo ha affermato Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, ad Agorà su Rai Tre, aggiungendo che “nel 2020 il risparmio è ancora più importante rispetto a quello previsto in Relazione tecnica. Nel 2020 noi abbiamo 2,5 miliardi di risparmio“.

Quota 100 confermata fino al 2022

Il governo, quindi, sgombra il campo e precisa che la riforma delle pensioni non entrerà nella manovra di bilancio per il 2020. Pertanto, nessuna introduzione di quota 92 o modifiche di quota 100 che resterà in vigore fino a sua naturale scadenza, nel 2022. In altre parole, per il prossimo anno non sarà toccato nulla riguardo l’attuale normativa previdenziale sul pensionamento anticipato o sulle regole della legge Fornero.

L’esecutivo ha detto che “non ci sono soldi per mettere mano alla riforma delle pensioni” e i risparmi derivanti da quota 100 non saranno destinati ad altre esigenze di finanza pubblica. Del resto, per rivedere il sistema pensionasti sulla scorta di quanto in discussione in Parlamento circa la possibile introduzione di quota 92 e per il contestuale superamento dello scalone di quota 100 a partire dal 2022, occorre più tempo e denaro.

Confermata anche opzione donna e Ape sociale

Restano quindi confermate anche per il 2020 le risorse per Ape sociale e opzione donna,  oltre che per quota 100, misure che consentono ai lavoratori di andare in pensione anticipata rispetto all’età pensionabile. Tuttavia la preoccupazione è grande, soprattutto per coloro che inizieranno a maturare i requisiti necessari per quota 100 appena dopo la sua scadenza nel 2021. Costoro si ritroverebbero a dover fare i conti con uno scalone di cinque o sei anni per poter beneficiare del diritto alla pensione, il che appare alquanto ingiusto. Per questo motivo il senatore Tommaso Nannicini (PD) sta portando avanti un progetto di riforma sotto la voce “misure urgenti per la flessibilità e l’equità intergenerazionale del sistema previdenziale”. Progetto che non sarà realizzato con questa manovra di bilancio, ma molto probabilmente l’anno prossimo.