Mentre sono al vaglio soluzioni per le pensioni post Quota 100, i dati INPS al 13 maggio rivelano cosa pensano i lavoratori su Quota 100.

Quest’ultima sarà valida fino al 31 dicembre 2021 e, intanto, si fanno ipotesi e proposte per trovare alternative di flessibilità in uscita. Quota 41, Quota 102, percorsi agevolati per i lavoratori che svolgono mansioni usuranti.

Quota 100, al momento, è ancora accessibile. Quanti lavoratori la scelgono? Questa opzione piace? Cosa dicono i dati INPS aggiornati al 13 maggio?

Pensioni Post Quota 100: i dati INPS sull’opzione valida fino al 31 dicembre 2021

La formula di Quota 100 non piace ai lavoratori.

Oltre la metà (57%) di coloro che hanno optato per la pensione anticipata con la misura del primo Governo Conte si sono congedati a 63, 64 o 65 anni di età, alcuni anche a 66 anni. Lo dicono i dati INPS aggiornati al 13 maggio 2021.

Le pensioni Quota 100 non decollano: sembrano convincere di più soluzioni come Quota 101, 102 o 103.

Il prepensionamento a 62 anni con 38 di contributi versati sembra non piacere, in particolare, ai dipendenti pubblici. Quota 100 non piace perché penalizza in termini di importo sull’assegno.

I lavoratori preferiscono Quota 101, 102 o 103: dettagli INPS

Vediamo cosa rivelano i dati INPS al 13 maggio:

– il 66% dei dipendenti pubblici hanno scelto di andare in pensione ad un’età maggiore rispetto a quella prevista da Quota 100 (62 anni);

– il 51% dei lavoratori privati hanno snobbato il prepensionamento previsto dalla misura del Governo giallo-verde;

– il 43% dei lavoratori ha optato per Quota 100.

In vista di una prossima Riforma pensioni, il Governo non intende prorogare Quota 100: non solo non piace a Bruxelles ma non ha avuto una grande presa neanche sui lavoratori.

Quota 100: tiriamo le somme

Ecco, in dettaglio, i dati INPS al 13 maggio relativi a Quota 100:

– 403.344 richieste complessive, di cui 297.269 accolte e 54.930 in lavorazione;

– le richieste sono così ripartite: dipendenti privati (40,5%), dipendenti pubblici (29,9%) e lavoratori autonomi (20,6%);

– sono stati complessivamente più gli uomini che le donne a scegliere Quota 100 (il 71,1% contro il 28,9%) anche se, nel settore pubblico, risulta essere il contrario, va per la maggiore tra le donne.

C’è da attendere conferme ufficiali da parte del Governo per capire quale sarà il futuro delle pensioni in termini di flessibilità in uscita.