Slitta al 1 giugno 2020 la scadenza per presentare domanda all’Inps di pensione anticipata per lavoratori precoci. In precedenza la finestra utile per beneficare della prestazione con 41 anni di contribuzione era fissata al 1 marzo (legge n. 232 del 2016).

Con messaggio numero 50 del 4 aprile 2020, l’Inps ha recepito le disposizioni contenute nel decreto Cura Italia che recita che “a decorrere dal 23 febbraio 2020 e sino al 1° giugno 2020 la sospensione dei termini di decadenza relativi alle prestazioni previdenziali, assistenziali e assicurative erogate dall’Inps e dall’Inail”.

Quindi anche il pensionamento per lavoratori precoci.

Il pensionamento per lavoratori precoci

Requisito principale per i lavoratori precoci che chiedono il pensionamento è quello di aver maturato o maturare 41 anni esatti di contribuzione nel corso del 2020. La domanda va presentata all’Inps entro il 1 giugno 2020 per le opportune verifiche, ma è anche fondamentale aver lavorato 1 anno, anche non continuativo, prima del compimento dei 19 anni di età. Lo Stato, infatti, accorda la pensione anticipata ai lavoratori meritevoli di maggior tutela previdenziale e cioè coloro che abbiano iniziato a lavorare presto, in età precoce, magari rinunciando a percorsi formativi o di studi per necessità economiche.

Gli altri requisiti

Tuttavia il requisito del lavoro precoce di almeno 12 mesi non basta. Per beneficiare del diritto alla pensione con quota 41 è necessario far valere anche uno stato sociale precario o di disagio e cioè:

  • trovarsi in stato di disoccupazione a seguito di perdita involontaria del posto di lavoro e risultare disoccupati da almeno tre mesi dall’evento:
  • assistere da almeno sei mesi un parente di primo grado o il coniuge affetto da handicap grave;
  • avere capacità lavorativa ridotta accertata ai fini dell’invalidità civile pari o superiore al 74;
  • svolgere attività lavorative usuranti da almeno sei anni negli ultimi sette prima della domanda di pensione;
  • essere lavoratori dipendenti addetti alle attività usuranti o ai lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate l’anno.

Domanda di pensione e finestra d’uscita

La domanda di pensione precoce va presentata entro il 1 giugno 2020.

Si tratta per la precisione di una domanda di verifica dei requisiti da parte dell’Inps a cui seguirà poi la domanda vera e propria di pensione se il beneficio verrà accordato. Oltre tale data la domanda di verifica sarà comunque accettata, ma non è detto che l’Inps poi riconosca la pensione. L’accettazione delle istanze è riconosciuta, infatti, solo nell’ambito di specifici vincoli di bilancio annuali. Pertanto se i fondi risultassero insufficienti l’interessato, benché in possesso dei requisiti, potrebbe subire un posticipo nella decorrenza della prestazione. Alla peggio, dovrà attendere l’anno successivo. Da ricordare che per la pensione con quota 41 vige la regola della non cumulabilità con redditi da lavoro. La finestra d’uscita per la pensione con quota 41 si apre tre mesi dopo la maturazione del requisito contributivo, cioè dopo il versamento effettivo di 2.132 settimane.