Medici in servizio anche dopo i 65 anni. Secondo quanto stabilito dal Decreto Cura Italia, il personale medico che ha raggiunto l’età pensionabile e abbia già predisposto la domanda di pensionamento può continuare a lavorare per l’emergenza coronavirus.

Più precisamente, il personale medico e sanitario – recita l’art. 12 del decreto numero 18 del 2020 –  potrà essere trattenuto in servizio anche oltre il compimento dell’età massima ordinamentale per la permanenza in servizio (65 anni di età) per il contrasto all’emergenza epidemiologica legata al COVID-19 e fino alla durata della stessa.

Medici, la valutazione spetta alle aziende sanitarie locali

La valutazione del trattenimento in servizio sarà attribuita alle Aziende del Servizio Sanitario Nazionale in base alle necessità locali e regionali, nonché in base alle specializzazioni rivestite e svolte dal personale dirigente medico. Il collocamento a riposo sarà, all’occorrenza, rinviato e i medici, sanitari, nonché gli infermieri e gli addetti alle strutture sanitarie, trattenuti in servizio per fronteggiare l’emergenza sanitaria laddove non è possibile reperire nuovo personale in sostituzione o dove ci sia la reale necessità e urgenza.

L’attuale disciplina

Come noto, in base alla novità introdotta con il DL Milleproroghe, i dirigenti medici e del ruolo sanitario, possono fare domanda per proseguire il servizio fino al 70 esimo anno di età anche qualora prima di tale limite anagrafico maturino i 40 anni di servizio effettivo. La domanda va presentata alla propria amministrazione di appartenenza entro il 31 dicembre 2022. Tale deroga non riguarda il personale medico a rapporto convenzionale per il quale continueranno ad applicarsi i limiti attualmente vigenti, mentre resta da chiarire se sarà applicabile anche ai dirigenti medici responsabili di struttura complessa.

Deroga sino al 31 luglio 2020

Tale normativa appare però al momento congelata stante il periodo di emergenza. In base al decreto Cura Italia, le aziende sanitarie potranno, infatti, stabilire indipendentemente dal DL Milleproroghe la prosecuzione del rapporto di lavoro anche oltre l’età limite di 65 anni sino alla cessazione dello stato di emergenza sanitaria, sia per il personale dirigente che non, sino al 31 luglio 2020, attuale data di scadenza dello stato di emergenza sanitaria nazionale.

E’ pertanto possibile che il rapporto di lavoro prosegua anche per coloro che hanno già fatto domanda di pensione e per coloro abbiano superato i 40 anni di servizio o i 70 anni di età.

La prosecuzione del rapporto di lavoro

Si ritiene che la prosecuzione del rapporto di lavoro per il personale medico e sanitario in generale possa avvenire anche oltre il limite dei 70 anni e/o dei 40 anni di servizio effettivo per quei dirigenti che abbiano già chiesto ed ottenuto la prosecuzione del rapporto di lavoro in base alla predetta disciplina ordinaria. Per i medesimi fini e per il medesimo periodo il personale dei medici e del settore sanitario della Polizia di Stato può essere trattenuto in servizio anche in deroga ai limiti previsti dalle disposizioni vigenti sul collocamento in quiescenza. Per fronteggiare la carenza di medici specialisti, l’articolo 5-bis, comma 2, del recente D.L. 162/2019 (c.d. Decreto proroga termini) ha modificato in via transitoria i limiti di età massima per il collocamento a riposo dei dirigenti medici del Ssn.