Buonasera,

ho letto ora il suo nome su Google. Le volevo sottoporre il mio caso: anche se ancora prematuro. Sono nata nel 1966 ed ho iniziato a lavorare nel 1987 prima 4 anni in ferrovia, poi come educatrice d’infanzia in asilo nido comunale, lavoro che svolgo tuttora. Come ho già premesso è ancora prematuro, ma vorrei se possibile, sapere di più sulle possibilità che potrei avere dato che rientro in una categoria definita, finalmente, usurante.

Grazie mille della cortesia.

Per le categorie di lavoratori che rientrano negli usuranti i benefici cui poter ricorrere per il pensionamento sono diversi.

Cerchiamo di vedere in una panoramica quali sono ed in cosa consistono.

Innanzitutto, va ricordato che per i lavori usuranti vi è stato lo stop all’aumento dell’età pensionabile legata all’aspettativa di vita, quindi, per queste categorie di lavoratori, già nel 2019, non ci sarà l’aumento dell’età pensionabile.

Lavori usuranti: quali possibilità di pensionamento?

I lavoratori usuranti, inoltre, sono una delle categorie che possono accedere all’Ape social con 63 anni di età e 36 anni di contributi versati.

Altra possibilità di pensionamento è quella della quota 41 dei lavoratori precoci in cui rientrano anche i lavori usuranti a patto di aver versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età.

Queste, ovviamente, sono le novità portate dalla legge di Bilancio 2017, anche se i lavori usuranti godevano di benefici previdenziali anche in precedenza grazie al sistema delle quote.

Benefici lavori usuranti: sistema quote

Per accedere alla pensione anticipata con i requisiti agevolati occorre che l’attività usurante sia svolta per almeno sette anni negli ultimi dieci anni di lavoro o per almeno metà della vita lavorativa complessiva.

Dal 2016 al 2026, i requisiti agevolati per accedere al trattamento pensionistico anticipato sono:

  • per i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti (addetti alla cosiddetta “linea catena”, conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo, notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi pari o superiore a 78 all’anno o per lavoratori notturni che prestano attività per periodi di durata pari all’intero anno lavorativo:
    • dipendenti: quota 97,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 61 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni;
    • autonomi: quota 98,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 62 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni;
  • per i lavoratori notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi da 72 a 77 all’anno:
    • dipendenti: quota 98,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 62 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni;
    • autonomi: quota 99,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 63 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni;
  • per i lavoratori notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 all’anno:
    • dipendenti: quota 99,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 63 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni;
    • autonomi: quota 100,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 64 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni.

Ai requisiti agevolati per accedere alla pensione anticipata non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita previsti per gli anni 2019, 2021, 2023 e 2025.

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