Il pagamento delle pensioni di luglio si avvicina con importanti novità. Con l’avvio della Fase 3, si torna alla normalità anche per i pagamenti in contanti in Posta.

Come noto, la fase di emergenza sanitaria ha imposto l’introduzione fino a giugno di rigorose misure di contingentamento per ritirare la pensione in contanti presso gli uffici postali. Per i mesi di marzo, aprile e maggio, il ritiro dell’assegno poteva essere fatto solo in giornate prestabilite, in anticipo rispetto al primo del mese.

Pensioni di luglio in pagamento il primo giorno del mese

Dal prossimo mese di luglio, tutto torna come prima. Il ritiro della pensione in Posta in contanti potrà essere effettuato a partire dal 1 luglio 2020, non prima. Il pagamento anticipato e scaglionato delle pensioni era infatti stato introdotto in via provvisoria fintanto che l’emergenza coronavirus imponeva di evitare assembramenti davanti agli uffici postali i primi giorni del mese. Così, la Protezione Civile, con ordinanza, aveva stabilito che le pensioni potevano essere pagate in anticipo rispetto al primo giorno del mese recandosi qualche giorno presso gli uffici postali e rispettando l’ordine alfabetico stabilito da Poste Italiane. Una misura precauzionale che ora non ha più senza mantenere. Resta naturalmente vigente l’obbligo di mascherine e l’igiene delle mani all’interno degli uffici postali, oltre al mantenimento di una distanza minima di un metro fra una persona e l’altra.

A luglio arriva la quattordicesima

Pertanto, il pagamento delle pensioni di luglio sarà effettuato per tutti il giorno mercoledì 1 luglio 2020. Come sempre, tramite il sito ufficiale dell’Inps o via Call Center è possibile conoscere l’importo del cedolino della pensione già qualche giorno prima che avvenga il pagamento, in modo da sapere esattamente quanto verrà corrisposto per il mese di luglio. E’ importante verificare l’importo in quanto, a volte, l’Inps effettua conguagli e non tutti i mesi l’assegno è uguale.

Per il mese di luglio, è previsto il pagamento della quattordicesima mensilità per gli aventi diritto, cioè per coloro che possiedono un reddito complessivo personale, non superiore a due volte il trattamento minimo e hanno un’età anagrafica superiore a 64 anni. L’importo della quattordicesima cambia in base al reddito e agli anni di contributi versati, per cui è bene consultare il sito Inps per sapere l’esatto importo in pagamento.

Quattordicesima, quanto vale l’assegno?

Il calcolo della quattordicesima mensilità non è semplice e varia in base a diversi fattori. L’Inps chiarisce che l’importo varia in base ai contributi versati e al reddito dichiarato da parte del pensionato. Per i pensionati con redditi fino a 9.894,69 euro annui la quattordicesima mensilità è pari a:

  • 437 euro se hanno fino a 15 anni di contributi;
  • 546 euro se hanno da 15 a 25 anni di contributi;
  • 655 euro se hanno oltre 25 anni di contributi.

Con un reddito superiore a 9.995 euro e inferiore a 13.192,92 euro, i pensionati hanno diritto a una somma aggiuntiva pari a:

  • 336 euro se hanno fino a 15 anni di contributi;
  • 420 euro se hanno tra i 15 e i 25 anni di contributi;
  • 504 euro ai pensionati con più di 25 anni di contributi.

La quattordicesima – spiega l’Inps – viene riconosciuta in via provvisoria in presenza delle condizioni prescritte dalla legge, e viene successivamente verificata sulla base dei redditi consuntivi non appena disponibili. In caso di pensioni spettanti per un numero limitato di mesi come, ad esempio, in caso di pensioni con decorrenza diversa dal 1° gennaio, ovvero di compimento del 64 esimo anno di età nel corso dell’anno, il beneficio spetta in proporzione ai mesi di vigenza della pensione o di possesso del requisito anagrafico (rateo maturato).