Il coronavirus inciderà anche sulla distribuzione dei pensionati all’estero? Di recente si sono accesi i riflettori sulla tassazione della pensione in Portogallo, a seguito delle novità introdotte dalla legge di Bilancio 2020. Ma soprattutto per chi lavorava nel settore privato, il Portogallo potrebbe restare tra le mete più convenienti per trasferirsi all’estero. E dopo la pandemia Covid il flusso migratorio potrebbe anche aumentare. Vediamo perché.

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Ovviamente ora, data la situazione estremamente complessa e delicata, chi aveva in mente di trasferirsi in Portogallo ha dovuto mettere da parte il suo progetto.

  Tuttavia l’interesse continua ad essere alto e non è escluso che si torni a trasferirsi per la pensione ad Algarve (nel sud del Paese),  Lisbona o altre città portoghesi dopo l’emergenza sanitaria in gran numero.

Aldilà delle regole fiscali, degli aumenti del costo della vita etc resta il fatto che il Portogallo attiri innegabilmente molti pensionati per via della qualità della vita. Anche la gestione dell’emergenza sanitaria è stata apprezzata in Europa.

Ma che cosa prevede esattamente la normativa fiscale delle pensioni in Portogallo oggi? La novità legislativa (inserita nella legge di bilancio del 2020 e valida dal primo aprile, essendo stata convalidata nonostante l’emergenza sanitaria), prevede una tassazione del 10% per i primi dieci anni per i pensionati stranieri che  trasferiscono la residenza (senza nessuna soglia di tassazione minima di 7500 euro, come era stato erroneamente detto in un primo momento). La percentuale del 10% resta attrattiva, soprattutto per gli importi previdenziali medio-alti.