Anche se negli ultimi 25 anni la previdenza ha tagliato gli assegni dei comuni mortali ci sono categoria che, grazie alla politica, sono state tenute al riparo dalle diminuzioni degli importi delle proprie pensioni d’oro, importi che oscillano tra i 40mila e i 200mila euro l’anno. I privilegi delle pensioni d’oro, che in Italia sono circa 30mila, rappresentano un mondo a parte rispetto alla previdenza dei comuni lavoratori. Proprio grazie agli interventi della politica, infatti, queste pensioni privilegiate sono state tenute al riparo da qualsiasi intervento.
Chi sono i pensionati intoccabili dalle riforme?
Le pensioni d’oro sono quelle percepite dal personale della Camera e del Senato, quelle degli ex deputati e senatori, quelle dei dipendenti della Regione Sicilia, quelle del personale quelle del personale della presidenza della Repubblica; quelle dei dipendenti della Corte Costituzionale e degli ex giudici della stessa; i vitalizi degli ex consiglieri regionali. A non comunicare i dati su queste prestazioni previdenziali sono in primis Camera e Senato (che hanno regole previdenziali proprie approvate dagli stessi deputati e senatori), la Regione Sicilia, fuori del regime Inps poichè gestisce un fondo di previdenza sostitutivo per i propri dipendenti, la Corte costituzionale per i giudici e i propri dipendenti , la Presidenza della Repubblica per il proprio personale, le Regioni a statuto ordinario e quelle a statuto speciale per le cariche elettive.
Come sono stati reperiti i dati?
Gli esperti coordinati da Brambilla per reperire i dati che costituzionalmente non potevano essere trovati hanno scattato una prima fotografia di questo “Mondo a parte” esaminando i bilanci di enti ed organi costituzionali. Le pensioni d’oro censite sono 29.725 e costano un miliardo e mezzo l’anno allo Stato con assegni che sono di:
- 40mila euro lordi (di 16.37 dipendenti della Regione Sicilia)
- 200mila euro lordi annui (dei 29 ex giudici costituzionali).
- 91 mila euro l’anno per i vitalizi di camera e Senato,
- 55mila euro l’anno per l’ex dipendenti di Parlamento e Quirinale.
Quanto sono ricchi questi assegni? Per comprenderlo basti pensare che la pensione media annua di un dipendente statale è di 26mila euro lordi annui, mentre quella dei dipendenti privati è di 12.500 euro annui.