Quota 100 sta per andare in pensione e la Lega propone, in alternativa, quota 101 o anche 102 per evitare lo scalone di 5 anni con la Fornero. A pagare dazio sarebbero in particolare gli statali, quelli per i quali non esistono scivoli o agevolazioni.

Recentemente si è parlato della costituzione di un fondo statale per i prepensionamenti con una dota iniziale di 3 miliardi di euro. Cifra che andrebbe a coprire i pensionamenti anticipati a 62 o 63 anni dal 2022 al 2024. Altra misura temporanea, ma a ancora a debito.

In pensione con quota 101 dal prossimo anno

Ma attenzione, le previsioni di spesa non sono così contenute come ce lo vogliono raccontare. E Bruxelles e l’Ocse hanno già ammonito l’Italia che altri debiti non saranno tollerati. La pandemia ha costretto l’Europa ad allargare i cordoni della borsa, ma ora bisogna rientrare nei ranghi.

L’Italia non ha più spazio di manovra e all’orizzonte incombe anche una riforma fiscale per la quale sono già stati messi in preventivo 3 miliardi di spesa con la manovra di bilancio 2022. Per cui non si riesce a capire dove si possano andare a recuperare altri soldi per le pensioni.

Non solo, le previsioni di spesa per quota 101 (in pensione a 62-63 anni con 38-39 di contributi versati) in sostituzione di quota 100 costerebbe ben più di 3 miliardi di euro. Secondo l’Inps, questo badget sarà appena sufficiente per consentire la pensione anticipata fino al 2024.

Quanto costa veramente uscire a 62 o 63 anni

Poi, però, il pagamento delle pensioni negli anni farà lievitare inevitabilmente la spesa. Finora quota 100 è costata alla collettività 11,6 miliardi di euro per mandare in pensione a 62 anni 341 mila lavoratori. Con un assegno medio da 25.663 euro all’anno (calcolato col sistema misto o retributivo) e superiore alla media Ocse.

Sicché, conti alla mano, concedere per altri tre anni la pensione a 62 o 63 anni comporterà una spesa di circa 12 miliardi di euro.

Cifra che non può essere sostenuta alle condizioni attuali di bilancio. A meno che non sia introdotta una penalizzazione o una forma di flessibilità in uscita come suggerito dal Inps.