Le pensioni future saranno sempre più basse. Scordiamoci il passato, perché quando il calcolo nel sistema contributivo andrà a regime fra qualche anno, l’assegno pensionistico che ne uscirà non avrà nulla a che vedere con le pensioni medie percepite da chi ha lasciato il lavoro in passato.

Non solo. La precarizzazione del mondo del lavoro e i salari bassi previsti dai nuovi contratti non consentiranno alle generazioni future di beneficiare di una pensione “piena” cioè calcolata sulla continuità dei versamenti contributivi nel tempo.

Problema già attuale per chi è in pensione da poco e ha alle spalle una carriera lavorativa discontinua e con interruzioni di versamenti.

Pensione bassa, la guida Inps

Motivo per cui è sempre bene controllare se l’assegno calcolato dall’Inps è corretto e, soprattutto, se vi sono agevolazioni o benefici che il pensionato non ha verificato al momento della richiesta di pensionamento. Normalmente i CAF si prestano a fornire tutta l’assistenza necessaria, ma qualcosa sugge sempre. A tal fine l’Inps ha realizzato e messo a disposizione degli utenti una guida aggiornata con tutte le informazioni su come i pensionati possono verificare se hanno diritto a trattamenti integrativi al fine di aumentare l’assegno di pensione. Poiché la normativa è complessa e variegata in materia, è bene consultare la guida al fine di controllare se si ha diritto a qualche forma di integrazione o agevolazione a valere sulla pensione bassa ed eventualmente chiedere la modifica dell’assegno. Così, sarà necessario presentare apposita domanda se si ha diritto all’integrazione al minimo, alla maggiorazione sociale o agli assegni per il nucleo familiare.

I trattamenti integrativi alla pensione

Ma quali sono i trattamenti integrativi alla pensione? Sostanzialmente la guida Inps mette in evidenza diversi i tipi di possibili variazioni all’assegno di pensione, invitando in ogni caso il beneficiario a verificare se il calcolo effettuato dall’Istituto in fase di liquidazione sia stato svolto correttamente.

Una volta verificato l’importo, è possibile controllare anche le seguenti opzioni:

  • Integrazione sulla pensione. Per vedere se si ha diritto a integrazioni all’assegno, basta accedere al sito Inps con le proprie credenziali e selezionare il profilo “pensionato” consultando la scheda e seguendo le istruzioni fornite dall’Inps;
  • controllare se vi sono redditi collegati alla pensione ed eventualmente comunicarlo online all’Inps tramite il modello “dichiarazione reddituale-Red semplificato”. Da questa dichiarazione, l’importo della pensione potrò aumentare o diminuire a seconda dei casi specificati dalla legge.
  • controllare se si fruisce già delle detrazioni fiscali e se si ha diritto a trattamenti di famiglia. Eventualmente bisognerà compilare il modulo “Detrazioni fiscali: domanda e gestione” e trasmetterlo, sempre per via telematica, all’Inps il quale provvederà a integrare l’assegno pensionistico con altri importi di spettanza.
  • verificare se si ha diritto a un eventuale pensione di cittadinanza, riconosciuta ai nuclei familiari composti esclusivamente da over 67 o da disabili gravi e/o non autosufficienti. Occorrerà, a tal fine, presentare la dichiarazione ai fine Isee per ottenere la prestazione, seguendo le indicazioni riportate sul sito Inps.
  • controllare se si ha diritto alla pensione supplementare o al supplemento di pensione. Questo vale per coloro che sono già titolari di una pensione e hanno contributi versati anche nella Gestione Separata o nell’Assicurazione Generale Obbligatoria. E’ importante sapere che chi continua a lavorare anche dopo la pensione, potrà ottenere un ricalcolo dell’assegno e quindi una maggiorazione dell’importo.
  • Per i residenti all’estero è possibile controllare se si può richiedere l’applicazione delle convenzioni contro la doppia imposizione fiscale. Nel dettaglio, un pensionato residente in Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto una convenzione di questo tipo può richiedere all’Inps l’applicazione del regime fiscale da essa previsto, così da risparmiare sulle tasse e aumentare, di conseguenza, l’importo della pensione.