Per le lavoratrici che hanno già presentato la domanda di pensionamento scegliendo il regime sperimentale Opzione donna è  possibile tornare indietro revocando tale domanda dopo l’approvazione dell’anticipo pensionistico e dell’Ape che entreranno in vigore dal prossimo 1 maggio?

L’Opzione donna, se esercitata al momento del pensionamento è irrevocabile: coloro che hanno, quindi, già ottenuto la liquidazione della pensione con tale opzione non possono revocare la scelta fatta aderendo, per esempio all’Ape. L’unico modo per poter rinunciare alla domanda di pensione presentata, prima dell’avvenuta liquidazione della stessa,  è ritrattare la domanda di pensione.

Una volta liquidata le pensione, però, la domanda di pensionamento è irrevocabile.

Opzione donna o Ape?

Per tutte le lavoratrici, quindi, che non hanno ancora effettuato la scelta se aderire o meno all’Opzione donna, è bene soppesare le alternative che la Legge di Bilancio 2017 offre per capire quale maggiormente conviene. L’interesse su questa scelta è rivolto soprattutto alle lavoratrici nate tra il 1952 e il 1955, quelle che a partire dal 1 maggio, per intenderci, potranno chiedere l’Ape volontario o l’Ape sociale a patto di aver compiuto 63 anni.

E’ bene tenere presente, da questo punto di vista, che l’opzione donna prevede il ricalcolo della pensione interamente con il metodo contributivo (con una perdita stimata di circa il 30% dell’importo dell’assegno pensionistico per sempre), mentre usufruendo dell’Ape, in determinate condizioni, sarebbe possibile fruire dell’Ape sociale che non prevede alcuna decurtazione sull’assegno pensionistico una volta raggiunta l’età pensionabile. Inoltre, con l’Ape sociale, anche se si riesce ad erogare un massimo di 1500  euro lordi, bisogna sempre tenere presente che, una volta raggiunta l’età pensionabile, la lavoratrice otterrebbe la pensione piena senza alcuna decurtazione e calcolata con le regole miste e, quindi, in maniera più favorevole.