Il futuro delle pensioni anticipate potrebbe essere con le uscite multiple. Con gli scivoli ed anche con le porte girevoli per il ritiro dal lavoro. Prima della maturazione dei requisiti INPS per prendere la pensione di vecchiaia. Ecco, nel dettaglio, come può cambiare tutto in Italia dopo quanto successo nella serata di ieri.

Per le pensioni anticipate con le uscite multiple, e quindi incrementando le flessibilità, i Sindacati con il Governo italiano hanno infatti raggiunto un accordo per avviare un tavolo di confronto.

Che partirà subito e che si protrarrà fino al mese di marzo del 2022. Così come è riportato in questo articolo.

Pensioni anticipate con le uscite multiple, gli scivoli e le porte girevoli: ecco come può davvero cambiare tutto

Per le pensioni anticipate con le uscite multiple, e con il post Quota 100 dal 2022, i Sindacati faranno pressing, nel tavolo di confronto con il Governo, per introdurre la flessibilità in uscita a partire dai 62 anni. Quindi, due anni prima rispetto alla Quota 102 che, dal prossimo anno, permetterà il pensionamento anticipato a 64 anni. Con un’anzianità contributiva pari a 38 anni di contributi previdenziali obbligatori versati.

Per le pensioni anticipate con le uscite multiple, probabilmente a partire dal 2023, i Sindacati hanno fatto fronte unito pure su un altro aspetto. Ovverosia, quello di introdurre dei meccanismi di flessibilità in uscita tali da mandare in pensione la Legge Fornero.

Ecco come può cambiare tutto in Italia per la previdenza pubblica

È ancora presto per capire come a partire dal 2023 potrebbero essere le pensioni anticipate con le uscite multiple. Pur tuttavia, si ipotizzano uscite a 62, a 63 ed a 64 anni anche con meccanismi e con requisiti differenti. Con il chiaro intento, come sopra detto, di evitare il ritorno in auge della riforma delle pensioni varata ai tempi del Governo Monti.

Nel tavolo di confronto tra il Governo italiano e la Cgil, la Cisl e la Uil, inoltre, si discuterà pure della possibile introduzione della pensione di garanzia per i giovani.

Una misura che è stata più volte proposta e rilanciata proprio dai Sindacati.