Parlando del sistema previdenziale italiano, andare in pensione a 58 anni non è certo la cosa più facile che esista. È dal 2011, con l’avvento della legge Fornero, che i requisiti per le pensioni sono diventati sempre più difficili da centrare. L’età anagrafica è salita fino ad arrivare ai 67 anni di oggi. I contributi da versare per la pensione senza essere legati a una determinata età sono arrivati a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne.
Detto questo, anche se la legge Fornero resta pienamente attiva per la generalità dei lavoratori, alcune deroghe consentono un pensionamento nettamente anticipato rispetto al solito. E addirittura c’è chi potrebbe uscire a partire dai 58 anni di età anche nel 2023. Anzi, c’è una nuova misura destinata però solo a particolari categorie di lavoratori, che permette proprio l’uscita a partire da questa età anagrafica.
“Mi chiamo Giulia e sono una lavoratrice che ha appena compiuto 58 anni di età. Dal momento che sento parlare di pensioni che partono proprio dai 58 anni di età per il 2023, volevo conoscere quali sono queste misure e queste condizioni che mi darebbero l’opportunità di uscire dal mondo del lavoro l’anno venturo. Premetto che non ho una carriera molto lunga di contributi versati, anche se ai 24 anni di contributi come segretaria dell’azienda, ho da aggiungere diversi altri anni versati come supplente nelle scuole o come addetta all’ufficio segreteria di diversi enti pubblici.”

Pensione 58 anni, più facile per le donne? sembrerebbe di si

Il quesito che ci pone la nostra lettrice fa inevitabilmente riferimento a una delle novità della legge di Bilancio che è la proroga di Opzione donna, con una variazione dei requisiti che al momento non è ancora certa perché se ne sta ancora discutendo. Infatti, essendo donna la nostra lettrice ha diritto alla misura al compimento dei 58 anni di età, ma con determinati altri requisiti da completare.
Nel nostro sistema a 58 anni di età possono uscire anche gli uomini, naturalmente non con Opzione donna, ma con una misura differente. Anzi, le misure che potrebbero consentirlo sono diverse, anche se difficilmente centrabili visti i requisiti rigidi a cui sono soggette.

Opzione donna 2023, il punto della situazione

Tornando a Opzione donna, la nostra lettrice se oltre ai 58 anni di età ha anche 35 anni di contributi versati, nel 2023 potrebbe godere di questo trattamento pensionistico agevolato. Allo stato attuale delle cose, in base alla bozza della Legge di Bilancio, potrebbero accedere a Opzione donna a partire dai 58 anni di età, solo quelle lavoratrici che appartengono a determinate categorie. E inoltre, bisogna anche avere un determinato numero di figli. Ciò che succede adesso è una variazione per la misura rispetto al passato. Le donne per avere accesso alla pensione a partire da 58 anni di età devono essere appartenenti a delle categorie prestabilite. Infatti la misura al momento nasce come destinata a invalidi con almeno il 74% di disabilità certificata. Inoltre possono sfruttare la misura le lavoratrici che hanno avviato da almeno 6 mesi l’assistenza a un parente stretto disabile. Infine, Opzione donna vale anche per disoccupate o lavoratrici alle prese con crisi aziendali. Inoltre per uscire esattamente con 58 anni di età, serve aver avuto almeno due figli. Un solo figlio vale l’uscita a 59 anni, mentre senza figli l’unica via di partenza è quella dei 60 anni di età.

Cosa c’è a 58 anni per la pensione senza opzione donna

pensioni
Limitata la platea di Opzione donna quindi. Ma resta comunque una opportunità. Come resta quella della pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile. Infatti per le donne bastano 20 anni di contributi versati e 56 anni di età. Naturalmente insieme a una invalidità pensionabile pari o superiore all’80%.
Questa misura per gli uomini parte da 61 anni. Sostanzialmente tutto è lasciato alla pensione di anzianità o anticipata ordinaria come si chiama oggi. Infatti le pensioni anticipate sono indipendenti dai limiti di età e pertanto un lavoratore a 58 anni può accedere alla pensione se ha iniziato però, a lavorare giovanissimo. Una cosa sempre improbabile perché la carriera sarebbe dovuta partire dai 15 anni di età e non più interrotta. Più agevole perché servono 22 mesi di contributi in meno è la quota 41 precoci. In questo caso pensione a 58 anni per chi ha iniziato a lavorare poco prima dei 17 anni di età.