La riforma pensioni non è nelle priorità più importanti del governo. Almeno per ora. Il premier Giorgia Meloni non l’ha nemmeno inserita nel Def 2023 e questo non è un buon segnale. Le trattative coi sindacati, poi, si sono interrotte lo scorso febbraio e non sono più riprese. E’ stata data la precedenza alla questione lavoro col decreto del 1 maggio.

Tuttavia in autunno il governo dovrà presentare la legge di bilancio 2024 che sarà discussa in Parlamento. La seconda di questa legislatura e che segna una tappa importante per il proseguimento dell’attività di governo.

La riforma pensioni sarà quindi tema di discussione anche perché Quota 103 è in scadenza, così come Ape Sociale e Opzione Donna.

Riparte il cantiere sulla riforma pensioni 2024

Ma per fare una riforma strutturale servirebbe quanto meno che l’inflazione mollasse la presa di mondo che lo Stato non debba intervenire a colpi di miliardi per rivalutare gli assegni già in pagamento. In questo modo ci sarebbero risorse disponibili per attuare quei programmi tanto attesi dai lavoratori per le pensioni anticipate.

Il tutto – non dimentichiamolo – deve essere finanziariamente sostenibile perché ulteriore indebitamento per le pensioni non è più concesso e permesso stante l’alto livello di debito pubblico. Ma anche per via della crescente spesa pensionistica da qui ai prossimi 10-12 anni, come da previsioni Inps.

D’altro canto, lasciare le cose come stanno implica una sola cosa: il ritorno per tutti alle regole Fornero, senza deroghe. Cioè l’uscita dal lavoro a 67 anni coi requisiti per la vecchiaia o dopo 42 anni e 10 mesi di lavoro (41 e 10 mesi per le donne) indipendentemente dall’età anagrafica.

Il ritorno alla Fornero per le pensioni del 2024

Si parla quindi di ritorno alla Fornero nel 2024. Ma si fa anche tanta demagogia mettendo in circolazione notizie sbagliate. La realtà è che le regole Fornero, che piacciano o meno, non sono mai tramontate.

Semmai sono state smorzate grazie alle innumerevoli deroghe, come Quota 100, Quota 102, Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.

A giugno riparte quindi il confronto con le parti sociali per trovare una soluzione per il dopo Quota 103. Il governo potrà avvalersi allo scopo anche dell’apporto dell’Osservatorio sulle pensioni istituito presso il Ministero del Lavoro due mesi fa. Di estrema importanza sarà il monitoraggio della spesa pensionistica dei prossimi anni per trovare uno spiraglio che consenta di sciogliere il nodo “pensioni anticipate”.

Sul tavolo ci sono due possibilità per evitare il ritorno pieno della Fornero nel 2024: Quota 41, come chiede la Lega, e la proroga di Quota 103 di altri 12 mesi (che comunque prevede l’uscita con 41 anni di contributi).

La proposta Inps per le pensioni a 63 anni

Al vaglio ci sarebbe anche la proposta dell’Inps per una pensione in due tranche a partire da 63 anni. Si tratterebbe, in buona sostanza, di una pensione flessibile, concessa in due tempi diversi. Vale a dire, una prima parte di pensione liquidata subito, al raggiungimento dei 63 anni, ma a valere solo sui versamenti effettuati nel sistema contributivo (quelli maturati dal 1996 in poi). La seconda parte di pensione, invece, al raggiungimento dei 67 anni, a valere sulla restante parte dei versamenti effettuati prima del 1996 cioè nel sistema di calcolo retributivo.

La soluzione avrebbe il merito di mantenere in equilibrio i conti dell’Inps con una spesa contenuta e non si andrebbe a penalizzare il lavoratore la cui decisione di andare in pensione a partire da 63 anni resterebbe comunque volontaria. In altre parole il sistema di calcolo della pensione mista verrebbe sdoppiato e liquidato separatamente. In questo modo lo Stato risparmierebbe perché dal sistema duale scaturirebbe una penalizzazione per il pensionato che accetta di andare in pensione prima.

Riassumendo…

  • Riparte il cantiere sulla riforma pensioni 2024 per evitare il ritorno pieno della Fornero.
  • La spesa previdenziale è in forte aumento a causa dell’inflazione.
  • Poche chances per Quota 41 stante la spesa previdenziale non sostenibile.
  • Quota 103 in scadenza a fine anno potrebbe essere prorogata di 12 mesi.
  • Allo studio la proposta Inps per una pensione flessibile in due tranche a partire da 63 anni.