Si stringono i tempi per la riforma pensioni 2022. Con l’avvicinarsi della scadenza di quota 100 crescono le preoccupazioni dei partiti (tutti) per consentire ai lavoratori di uscire ancora a 62 anni.

Nessuno, comunque, si preoccupa per i giovani lavoratori. Cioè coloro che a causa del forte precariato e di un sistema di calcolo della pensione interamente contributivo rischiano di fare la fame fra qualche anno.

Pensioni 2022 in maniera più flessibile

Per le pensioni 2022, quindi, si sta lavorando per una uscita anticipata a 62 – 63 anni con una dote finanziaria di 4-5 miliardi di euro.

La metà del budget, però, dovrà essere destinata alle rivalutazioni delle pensioni.

Non resta molto, quindi, su cui lavorare. La soluzione obbligata resta quindi quella della flessibilità in uscita. Con Ape Sociale ci si avvicinerà molto per i lavori usuranti, ma per il resto è ancora tutto in discussione.

La Lega propone una uscita anticipata da affiancare ad Ape Sociale per mantenere il pensionamento a 62 – 63 anni fino al 2024. Per farlo, l’ex sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon (Lega), suggerisce la creazione di un fondo nazionale per il prepensionamento da istituire ad hoc.

Cosa che però rischia di pesare troppo sui conti dello Stato. Non tanto fino al 2024, quanto dopo. Pagare pensioni per troppo tempo con un sistema di calcolo (misto) oneroso, avrebbe ripercussioni sull’equilibrio della spesa.

Pensione anticipata con penalizzazione

La proposta della Lega, benché interessante in quanto replicherebbe più o meno l’età di uscita prevista da quota 100, trova lo scoglio della mancanza di risorse finanziarie. Sarebbe poi una misura tampone, transitoria, che rinvia ad altri tempi una più radicale riforma delle pensioni.

Si fa quindi strada la proposta presentata recentemente alla Camera da Fratelli d’Italia e che prevede anch’essa il pensionamento anticipato in maniera flessibile a partire da 62 anni. Con la differenza che l’uscita anticipata sarebbe a carico del pensionato e non della collettività.

In pratica prima si scegli di andare in pensione rispetto ai 67 anni e più si deve rinunciare.

Sarà comunque il governo a breve a scoprire le carte e a prendere in esame le proposte di riforma più attendibili e fattibili.