Gentilissima Patrizia,

considerando il suo altruismo, le sarei grata se mi volesse chiarire alcune cose riguardanti la possibilità di andare quanto prima in pensione, considerando che ho un’ invalidità riconosciuta all’80% e fisicamente non riesco più a rendere sul lavoro come prima.

Sono una dipendente Asl e per raggiungere gli anni contributivi ho chiesto il riscatto del periodo che ho conseguito il diploma di puericultrice, indispensabile, all’epoca, per l’assunzione (un anno).

Inoltre ho due figli e mi è sembrato di capire che viene riconosciuto un anno per ogni figlio per un massimo di due anni.

Con questi benefici, con due mesi maturati per ogni anno di invalidità, a fine anno dovrei raggiungere 41 anni e 10 mesi previsti. Desideravo sapere da lei, se effettivamente è previsto che io possa beneficiare di questi anni.

Grazie cordiali saluti.

 

Purtroppo quanto ha sentito relativamente all’anno di contributi riconosciuto per ogni figlio è valido solo per le donne che accedono all’Ape sociale nel 2018, non per tutte le lavoratrici.

Dal suo conteggio, quindi, deve togliere i due anni calcolati per i figli. Può, invece, fruire dei 2 mesi maturati per ogni anno lavorato per ogni anno di invalidità e potrebbe, se ha altri periodi scoperti da contribuzione nella vita lavorativa, vedere se ha altri contributi da riscatto da poter chiedere.

Purtroppo se non riesce ad accedere alla pensione anticipata entro il 31 dicembre 2018, a partire dal 1 gennaio 2019, il requisito di accesso aumenterà di 5 mesi e saranno necessari 42 anni e 3 mesi.

 

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