Vorrei sapere: mia madre ha 11 anni di contributi, le aspetta la pensione e a che età……oppure vanno persi. Distinti saluti.

 

Per accedere alle prestazioni previdenziali dell’Inps, così come per quelle di altri fondi, bisogna essere in possesso di requisiti ben precisi sia a livello anagrafico che contributivo.

Cosa accade se, pur avendo versato contributi nel corso della propria vita lavorativa, non si raggiungono i requisiti previdenziali necessari per l’accesso ad una prestazione pensionistica? Che fine fanno i contributi versati che, a questo punto, non danno diritto alla pensione? L’Inps li restituisce o vanno perduti per sempre?

L’Inps restituisce i contributi?

L’Inps non restituisce i contributi non validi ai fini previdenziali poiché, come ha chiarito anche la stessa Cassazione nella sentenza 3613 del 2002, basta che i contributi versati siano potenzialmente utili all’ottenimento della pensione.

Se i contributi versati sono troppo pochi per il riconoscimento della pensione essi vengono perduti poiché l’INPS non riconosce la restituzione.

L’INPS riconosce il rimborso dei contributi in un solo caso: quello dei contributi versati in modo errato (per periodi per i quali non era necessario il versamento).

In conclusione

Nel suo caso, quindi, siccome per accedere alla pensione di vecchiaia occorrono almeno 20 anni di contributi, l’unica alternativa che ha sua madre per ottenere una pensione di vecchiaia con gli 11 anni di contributi versati è con la pensione di vecchiaia contributiva ma solo nel caso che i contributi siano stati versati dopo il 1 gennaio 1996. Se rientrasse in questa tipologia di pensione sarebbero necessari all’accesso 70 anni e 7 mesi nel 2018 o 71 anni nel 2019 ed un minimo di 5 anni di contributi.

Al contrario, se anche un solo contributo è stato versato prima del 1 gennaio 1996, non può accedere a questo tipo di pensione e, di conseguenza, a nessun’altra pensione previdenziale perdendo definitivamente i contributi.

L’alternativa sarebbe soltanto l’assegno sociale.

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