Salve Patrizia. Nel 2012 è mancata mia moglie. Lavorava nelle mense scolastiche faceva tre ore al giorno. Ho chiesto la reversibilità ma mi hanno risposto picche. Perché non aveva i requisiti. Posso fare ricorso dopo tutti questi anni? Sono papà di un ragazzo di 16 anni. E ho perso il lavoro. Mi faccia sapere. Grazie.

Alla morte di un lavoratore c’è il diritto per i superstiti di fruire della pensione solo se si risponde a determinate condizioni o requisiti per accedere alla prestazione in oggetto.

La pensione di reversibilità spetta solo se il defunto era già pensionato, se il defunto, come nel caso di sua moglie, era ancora un lavoratore, spetta la pensione indiretta.

La pensione indiretta spetta se il lavoratore defunto poteva vantare almeno 780 settimane di contributi o 260 settimane di contributi di cui almeno 156 settimane nei 5 anni precedenti la data del decesso.

Se il lavoratore deceduto non può vantare nessuno di questi requisiti può essere concessa al coniuge l’indennità di morte: si tratta di una erogazione una tantum basata sui contributi versati dall’assicurato.

Se ha diritto alla pensione indiretta, indipendentemente dalla data di presentazione della domanda, la decorrenza è dal 1 giorno del mese successivo a quello del decesso del lavoratore.

Nel caso di sua moglie, credo, il problema principale è che facendo part time non abbia raggiunto il montante contributivo necessario per il diritto alla pensione ai superstiti ma il diritto alla pensione una tanto per l’indennità di morte avrebbero dovuto riconoscerglielo.

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