Buongiorno Sig.ra Patrizia, ho ricevuto dall’ Inps una lettera nella quale mi dicono che dal 1 ottobre 2018 avrei diritto alla pensione come lavoratore precoce con 41 anni di contributi, io sarei dovuto andare il 1 gennaio 2021, le chiedo, andando circa 27 mesi prima quanto potrei perdere sull’assegno mensile della pensione?

 

L’importo della pensione varia in base ai contributi versati ed al coefficiente di trasformazione. La quota 41 precoci non prevede una penalizzazione sull’assegno pensionistico ma andando in pensione con 2 anni di anticipo, ovviamente, il calcolo dell’importo dell’assegno viene effettuato su 41 anni di contributi anzichè su 42 anni e 10 mesi (o 43 anni e 3 mesi aggiungendo l’aumento previsto al 1 gennaio 2019).


Questo influisce sull’importo dell’assegno anche in considerazione del fatto che i coefficienti di trasformazione variano in base all’età anagrafica del lavoratore nel momento in cui consegue la prestazione previdenziale, a partire dall’età di 57 anni fino ai 70 anni. Maggiore è l’età del lavoratore, più elevati risulteranno anche i coefficienti di trasformazione (che riguardano solo le pensioni o le quote di pensione determinate con il sistema contributivo).
Se quel che vuol sapere è la variazione economica dell’assegno pensionistico non gliela so dire poiché dipende dai contributi che ha versato fino ad ora e da quelli che verserebbe dal quarantunesimo anno di contribuzione fino all’accesso alla pensione anticipata.
Quello che è ovvio è che una minima differenza c’è ma deve considerare anche che non verserebbe i contributi per i 2 anni di differenza (sui quali verrebbe effettuato il calcolo della pensione anticipata).
Se vuole una simulazione precisa penso che dovrebbe rivolgersi ad un CAF o un Patronato.

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“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta,